Sanità, liste d’attesa con quasi 500 giorni per un esame

Liste d’attesa ancora nota dolente per il Servizio sanitario nazionale secondo i dati forniti da Cittadinanzattiva attraverso l’analisi dei siti regionali sulle liste d’attesa e diffusi questa mattina. Un lavoro complesso, spiegano dall’associazione, a causa delle difformità e del mancato aggiornamento dei dati sulle diverse piattaforme a cui si aggiungono le diverse modalità con cui vengono forniti, tre essenzialmente: in percentuale, ricavata dal rapporto tra il numero di prestazioni erogate nei tempi previsti dal codice di priorità e il totale delle prenotazioni; in giorni di attesa medi previsti; indicando la prima data disponibile. Nell’Azienda Universitaria Friuli Centrale, per esempio, se si ha bisogno di un’ecografia dell’addome con classe di priorità ‘P’, cioè da eseguire entro 120 giorni, l’attesa media è di 498 giorni.

L’indagine di Cittadinanzattiva si è concentrata sull’analisi dei tempi di attesa di 6 prestazioni, in tutte le Regioni: prima visita cardiologica, prima visita pneumologica, prima visita ginecologica, prima visita oncologica, ecografia addome completo, mammografia. La fotografia emersa evidenzia che da Nord a Sud ci sono difficoltà nel rispetto delle tempistiche previste dalle diverse classi di priorità (U-Urgente da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B-Breve da eseguire entro 10 giorni; D-Differibile da eseguire entro 30 giorni per le visite, entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P-Programmata da eseguire entro 120 giorni). Fra chi indica il rispetto in percentuale dei tempi previsti dai codici di priorità B, D e P, diverse realtà sono ben al di sotto dello standard del 90% stabilito dal Piano nazionale governo liste d’attesa (Pngla): nella Asl Rm4 si rispettano i dieci giorni massimi di attesa soltanto per il 17,8% delle ecografie all’addome completo in classe B; nelle Marche (dati aggregati, non per Asl) solo il 41% delle mammografie programmabili è garantito nei 120 giorni previsti; in Molise, si garantisce nei canonici 60 giorni della classe D solo il 34% delle ecografie addome completo; nella Asl Napoli 1 Centro appena il 14% delle visite oncologiche in codice B è erogato entro 10 giorni; la Asl di Bari riesce ad erogare entro i 10 giorni solo il 9% delle visite pneumologiche con codice B.

Qualche esempio di variabilità: in Friuli Venezia Giulia, quasi tutte le prestazioni oggetto di indagine, a maggio, sono state erogate ben oltre i giorni previsti. In Veneto invece succede l’esatto contrario: tempi rispettati per tutte le prestazioni e tutte le priorità. Così succede anche in Calabria. Nell’Asl 1 Abruzzo e nell’Asl di Pescara, il 90% delle visite oggetto dell’indagine sia per la classe B che per la D, sono state erogate nei tempi stabiliti; l’Asl di Pescara mostra però il fianco sulla classe P, con una media del 62% e picco minimo del 33,8% per quanto riguarda l’ecografia addome completo. L’Umbria presenta dati aggregati riferibili a giugno: solo il 38% delle ecografie addome in classe B sono erogate entri i 10 giorni previsti, al contrario tutte le visite oncologiche in classe D e P sono erogate rispettivamente entro i 30 e i 120 giorni previsti. Anche la Puglia presenta performance altalenanti: per una visita pneumologica in classe B si va dal picco minimo del 9.2% nell’Asl di Bari (a febbraio 2024), al rispetto al 100% dei tempi per la stessa prestazione e nello stesso periodo nell’Asl di Lecce; sempre nella Asl di Lecce però soltanto il 38% delle visite cardiologiche in classe D e P è erogato nei tempi stabiliti, mentre per le altre visite messe sotto la lente i tempi sono rispettati mantenendo però una media vicina al 90% nelle diverse classi di priorità. Nella Asl di Caserta solo il 33% delle mammografie con priorità B vengono garantite nei tempi previsti di 10 giorni mentre tutte quelle con priorità D sono erogate entro i canonici 60 giorni, se si passa al codice P la Asl in questione ne garantisce il 67% nel termine di max 120 giorni. Il confronto con una precedente indagine condotta a Luglio 2023 su 5 regioni (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia e Puglia) ha evidenziato luci e ombre.

Va meglio ad esempio nella Asl Rm4 per le visite cardiologiche in classe B, poiché a giugno 2024 il 65% (rispetto al 41% di luglio 2023) è stato erogato entro i 10 giorni previsti; nell’Asl di Bari si segnala un aumento del +53% (dal 32,1% all’85%) di mammografie in classe B erogate nei tempi previsti; nell’Ausl Reggio Emilia +55% (dal 39% al 94,7%) di tempi rispettati per una visita pneumologica; nell’As Ligure 1, per un’ecografia addome completo si è passati dai 5/21 /24 giorni di attesa nel 2023 rispettivamente per le classi B, D e P, ai 2 giorni del 2024. Alcuni peggioramenti: sono 427 i giorni registrati nell’As Ligure 3 per una visita cardiologica di classe P rispetto ai 6 necessari nel 2023; nell’Asl Viterbo, per una visita pneumologica in classe B si è passati dal 100% di prestazioni erogate nei tempi previsti nel 2023 ad appena il 42% (-58%); nell’Ausl di Parma il 12% in meno delle visite cardiologiche sono erogate nei tempi previsti (dal 93% del 2023 all’80,7%del 2024).

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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