Gli anni di politiche di austerità hanno “danneggiato gli enti locali” ma nel 2019, con lo sblocco dei vincoli introdotto nella nuova legge di bilancio, Comuni e Regioni potranno investire un tesoretto da 5,3 miliardi per rilanciare l’economia. E’ quanto emerge da uno studio Eurispes presentato al Parlamento europeo sull’influenza del patto di stabilità e delle politiche di austerità introdotte dall’Ue sulla finanza degli enti locali. A causa dell’austerità, evidenzia lo studio, in Italia nel 2017 gli investimenti per gli enti locali hanno toccato il minimo storico degli ultimi 40 anni, con una contrazione del 9,1%, fino ad arrivare nel 2018 al fenomeno dell’ ‘overshooting’, ossia l’eccesso di risparmio. I comuni sono stati gli enti più colpiti. Lo sblocco degli avanzi generato con la legge di bilancio 2019 ha portato nei primi due mesi dell’anno a un’impennata della spesa effettiva delle regioni del +84,9% rispetto allo stesso periodo del 2018, e a un +21,8 dei comuni
Lo sblocco dei vincoli di bilancio per gli enti locali introdotto dal governo secondo Eurispes “risolve alcune criticità”, ma è necessario fare di più da parte di Bruxelles. Tra le proposte dell’istituto, c’è quindi lo scorporo dal Patto di stabilità della quota di co-finanziamento nazionale relativa agli investimenti realizzati con i fondi strutturali europei. I vincoli di bilancio per gli enti locali “hanno prodotto due risultati negativi, sul piano economico e su quello psicologico”, ha detto il presidente di Eurispes Gian Maria Fara evidenziando che, nell’ultimo decennio, “le amministrazioni avevano risorse ma non potevano spenderle né per affrontare le criticità né per creare posti di lavoro”. Lo studio, quindi, “dimostra il grave impatto delle politiche di austerity sull’economica e sulle finanze pubbliche italiane”, ha commentato la capodelegazione del M5S al Parlamento Europeo Laura Agea, sottolineando l’urgenza di “passare dall’Europa delle banche e della finanza a un’Europa sociale e solidale, dove i diritti e gli interessi del cittadino vengano messi prima di tutto”
“L’obiettivo della ricerca dell’Eurispes – si legge nel comunicato dell’ente – è rilevare come i vincoli di bilancio, nazionali e comunitari, sulle risorse finanziarie che gli Enti locali avevano in cassa, abbiano in questi anni ‘ingessato’ la capacità di spesa, anche per gli investimenti, degli Enti stessi. E come il loro ‘sblocco’ possa essere strumento di rilancio dell’economia”. Abruzzo(5,41%), Marche (4,23%), Lazio (4,09%), Puglia (3,67%) e Molise (3,13%) sono le regioni che presentano la più alta percentuale di Comuni con risultato di gestione amministrativa e finanziaria negativa. Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Sardegna e Umbria sono le Regioni con i Comuni più virtuosi, seguite da Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Non emerge, dunque, una marcata differenziazione tra Nord e Sud del paese.