Trasporto, Cgia: in 10 anni perse 406 ditte di autotrasporto in Abruzzo

In Italia mancherebbero almeno 22.000 camionisti. Lo sostiene l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. “Stress, impegno fisico e orario di lavoro che si distribuisce lungo la gran parte della giornata hanno reso questa professione meno attrattiva di un tempo. Non solo, permane ancora una forte barriera all’ingresso; per mettersi alla guida di un Tir è necessario, per legge, conseguire la patente di guida professionale (CQC) che ha un costo di migliaia e migliaia di euro che scoraggia, in particolare i giovani, a intraprendere questo mestiere”, spiega la Cgia. “A fronte di queste criticità, non sono poche le aziende di autotrasporto che da qualche anno si stanno facendo carico di questo costo per facilitare le assunzioni. Nonostante ciò, trovare camionisti è diventato sempre più difficile”, conclude l’Ufficio studi della Cgia.

In 10 anni perse 21.248 ditte di autotrasporto. Situazione critica in Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Lazio. E’ quanto emerga da un focus sul settore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Negli ultimi 10 anni lo stock complessivo delle imprese di autotrasporto presenti in Italia è diminuito di 21.248 unità: se nel 2013 erano 101.935, nel 2023 sono scese a 80.687 (-20,8 per cento). A livello regionale le situazioni più critiche si sono verificate in Valle d’Aosta con una contrazione del 33,7 per cento (in valore assoluto pari a -33), in Friuli Venezia Giulia del 32,3 per cento (-573), nel Lazio del 30,7 per cento (-2.733), in Liguria del 30 per cento (-773) e in Piemonte del 29,9 per cento (-2.907). In Abruzzo la diminuzione è del 19,64% con 406 imprese in meno.

“Sicuramente – sostiene la Cgia – le crisi economiche che si sono succedute in questo periodo hanno contribuito in misura determinante a ridurre la platea delle imprese di questo settore. Senza contare che soprattutto nel Nord si è fatta sentire la concorrenza dei vettori stranieri, in particolare quelli provenienti dai paesi dell’Europa dell’est”. “Tuttavia – prosegue – un contributo importante a questo ridimensionamento è ascrivibile anche all’elevato numero di aggregazioni e acquisizioni che si sono verificate in questo ultimo decennio, provocando, in particolare, una forte decurtazione del numero delle imprese monoveicolari. Grazie agli effetti delle crisi e a questi processi di unione aziendale, la dimensione media delle imprese è aumentata e, conseguentemente, è cresciuto anche il livello di produttività del nostro sistema logistico”.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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