Turismo, previsioni record e in Abruzzo si spenderanno 1.142 milioni di euro (+26,8%)

Il 2023 segnerebbe un incremento dei flussi turistici in Italia: oltre 442 milioni di presenze e quasi 127 milioni di arrivi, con una crescita rispettivamente pari al 12,2% e all’11,2% rispetto all’anno precedente. Segnali in ripresa, dunque, per il settore nel Belpaese anche sul versante dell’incoming: a scegliere l’Italia per le vacanze sarebbero quasi 61 milioni di stranieri pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 215 milioni di pernottamenti. Effetto traino anche sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata pari al 22,8% rispetto ai dodici mesi del 2022. Trend positivo dei flussi turistici, infine, in tutti i sistemi turistici regionali osservati. È quanto emerge dalla nota previsionale “Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika che ha stimato i principali indicatori turistici (arrivi, presenze e spesa turistica) per regione elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.  Ben 126,6 milioni sono gli arrivi stimati da Demoskopika per il 2023 che, a loro volta, dovrebbero generare quasi 442,5 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari all’11,2% e al 12,2% rispetto al 2022. Andamento al rialzo ancora più evidente se raffrontato al 2021, ultimo dato disponibile ufficiale dell’Istat per regione: +60,9% per gli arrivi e +53% per le presenze. Tendenza in crescita significativa, dunque, oramai in linea anche con il periodo prepandemico. A livello territoriale, – si legge nella nota scientifica di Demoskopika – tutte le destinazioni regionali dovrebbero registrare un andamento positivo dei flussi turistici. In particolare, al di sopra della media italiana, nel modello previsionale dell’Istituto di ricerca, si collocherebbero, in ordine decrescente rispetto alla variazione percentuale dei pernottamenti ben nove sistemi turistici territoriali: Trentino Alto Adige con 52,6 milioni di pernottamenti (+15,4%) e con 12,1 milioni di arrivi (+11,8%), Veneto con 73,3 milioni di presenze (+14,8%) e con 19,1 milioni di arrivi (+11,0%), Marche con 13 milioni di presenze (+13,4%) e con 2,7 milioni di arrivi (+13,8%), Molise con 584 mila presenze (+13,4%) e con 182 mila arrivi (+14,3%), Toscana con 49,8 milioni di presenze (+13,4%) e con 14 milioni di arrivi (+13,5%). E, ancora, Lazio con 33,8 milioni di presenze (+12,8%) e con 11,5 milioni di arrivi (+12,8%), Sicilia con 15,9 milioni di presenze (+12,7%) e con 4,9 milioni di arrivi (+8,9%), Campania con 20,8 milioni di presenze (+12,3%) e con 5,7 milioni di arrivi (+13,1%) ed Emilia-Romagna con 42,8 milioni di presenze (+12,2%) e con 11,4 milioni di arrivi (+7,4%).

A seguire, con una crescita significativa dei flussi turistici, le rimanenti destinazioni regionali: Sardegna con 14,2 milioni di presenze (+11,9%) e con 3 milioni di arrivi (+10,2%), Friuli-Venezia Giulia con 9,6 milioni di presenze (+11,1%) e con 2,6 milioni di arrivi (+13,7%), Lombardia con 38,8 milioni di presenze (+10,6%) e con 15,9 milioni di arrivi (+12,1%), Puglia con 16,3 milioni di presenze (+10,0%) e con 4,1 milioni di arrivi (+10,6%), Lazio con 33,8 milioni di presenze (+12,8%) e con 11,5 milioni di arrivi (+12,8%), Valle d’Aosta con 3,6 milioni di presenze (+10,0%) e con 1,2 milioni di arrivi (+5,4%), Umbria con 6,4 milioni di presenze (+10,0%) e con 2,6 milioni di arrivi (+13,5%), Calabria con 9,2 milioni di presenze (+8,7%) e con 1,7 milioni di arrivi (+7,5%), Abruzzo con 7,2 milioni di presenze (+7,5%) e con 1,8 milioni di arrivi (+14,0%), Liguria con 16,5 milioni di presenze (+6,3%) e con 5,3 milioni di arrivi (+8,0%), Basilicata con 2,4 milioni di presenze (+4,6%) e con 765 mila arrivi (+14,7%), e, infine, Piemonte con 15,6 milioni di presenze (+4,2%) e con 6,1 milioni di arrivi (+10,0%).

Per la spesa turistica i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 88,7 miliardi di euro con una variazione in crescita del 22,8% rispetto all’anno precedente. L’analisi per livello regionale colloca, in relazione alla variazione percentuale in aumento dell’indicatore osservato, la Basilicata con 457 milioni di euro (+27,7%) rispetto al 2022), il Molise con 117 milioni di euro (+27,2%), l’Abruzzo con 1.142 milioni di euro (+26,8%), le Marche con 1.676 milioni di euro (+26,6%), il Friuli-Venezia Giulia con 1.038 milioni di euro (+26,5%), la Toscana con 14.262 milioni di euro (+26,3%), l’Umbria con 2.137 milioni di euro (+26,3%), la Campania con 5.211 milioni di euro (+25,9%), il Lazio con 9.612 milioni di euro (+25,5%), la Lombardia con 10.308 milioni di euro (+24,8%), il Trentino-Alto Adige con 6.297 milioni di euro (+24,5%). E, ancora, il Veneto con 12.615 milioni di euro (+23,5%), la Puglia con 2.326 milioni di euro (+23,1%), la Sardegna con 3.018 milioni di euro (+22,6%), il Piemonte con 3.269 milioni di euro (+22,5%), la Sicilia con 3.765 milioni di euro (+21,1%), la Liguria con 3.208 milioni di euro (+20,2%), la Calabria con 1.563 milioni di euro (+19,6%), l’Emilia-Romagna con 6.981 milioni di euro (+19,5%) e, infine, la Valle d’Aosta con 624 milioni di euro (+17,2%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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