Voli cancellati, partenze ritardate, scioperi, overbooking. L’Ue ha aggiornato le sue linee guida datate 2016 per aiutare i cittadini a far valere i loro diritti e rispondere alle preoccupazioni sollevate anche da autorità di regolamentazione e associazioni di categoria.
Una revisione che andrà in soccorso anche dei viaggiatori negli aeroporti italiani, che – stando ai dati dell’Enac – nel primo semestre del 2024 hanno sfondato la quota record di 100 milioni (in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023) dei quali 33,5 milioni ad animare il traffico nazionale (+5%) e 66,6 milioni protagonisti del traffico internazionale (+16%).
Nelle linee guida aggiornate vengono chiarite le condizioni per ottenere rimborsi e compensazioni in caso di ritardi prolungati o cancellazioni: le compagnie aeree dovranno essere più trasparenti riguardo ai diritti dei passeggeri e alle modalità per richiedere indennizzi, rispettandone anche le tempistiche. I vettori avranno poi l’obbligo di fornire una migliore assistenza in caso di interruzioni del viaggio, incluso il diritto a pasti, bevande e, se necessario, alla sistemazione in hotel per i passeggeri bloccati. Tutte indicazioni con un occhio di riguardo, nelle parole del commissario Ue Wopke Hoekstra, per supportare “i diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta” spesso alle prese con prenotazioni rifiutate e imbarchi negati
Secondo Eurocontrol, a fine giugno era stata cancellata la metà dei voli dall’Europa e gli aerei avevano accumulato 1,9 milioni di minuti di ritardo (il 153% in più rispetto a un anno fa). Circostanze davanti alle quali, nell’assunto di partenza della Commissione europea, i cittadini non sono sempre pienamente consapevoli dei propri diritti. Una realtà evidenziata anche da un nuovo sondaggio Eurobarometro: soltanto il 30% degli intervistati dichiara di sentirsi preparato su quali siano i propri diritti quando prende un volo.