Villaggio Rousseau del M5S a Pescara, è il giorno di Luigi Di Maio

Ultimo giorno all’Aurum di Pescara della scuola di formazione politica del M5S. Ed e’ il giorno dell’attesissimo annuncio delle liste del Movimento per i proporzionali. 

E’ il giorno dell’investitura di Luigi Di Maio leader quello che chiude la tre giorni della scuola di formazione politica di Pescara. Beppe Grillo non c’è, Davide Casaleggio c’e’ ma resta in disparte e a parlare, in un intervento, che e’ anche il primo comizio “nazionale” della campagna elettorale, e’ il capo politico del M5S. E Di Maio torna sul nodo cruciale delle alleanze, ribaltandone lo schema: “Lancio una sfida i partiti, ci dovete dire perche’ non siete d’accordo con il nostro programma”, sottolinea, dopo aver illustrato le 20 priorita’ di un governo a 5 Stelle. E’ una forza politica meno anti-Ue, certamente piu’ vicina ai partiti tradizionali e molto concentrata sulla detassazione quella che vien fuori dall’ex Aurum di Pescara. Nel programma non c’e’, ad esempio, quel referendum sull’euro che, fino a qualche mese fa, era “minacciato” da piu’ di un big del Movimento. C’e’, invece, la promessa di ridurre di 40 punti il debito pubblico e di fare investimenti ad alto moltiplicatore sforando il tetto del 3% del deficit/Pil. “Ma non vogliamo rompere con l’Europa”, assicura Di Maio lanciando, sul piano economico, l’abolizione dell’Irap per le Pmi, la riduzione dell’Irpef per il ceto medio e una soglia della “no tax area” aumentata a 10mila euro. Le coperture? Saranno dettagliate nei prossimi giorni, spiega Di Maio assicurando che con diverse misure, come il taglio agli sprechi (“di cui siamo la dimostrazione vivente”, sottolinea) e l’eliminazione dei finanziamenti a pioggia per le imprese, i soldi si troveranno. Il leader si mantiene prudente sull’immigrazione, lancia il potenziamento delle forze dell’ordine e le intercettazioni informatiche, con virus trojan in computer e cellulare, per “i reati di corruzione”. E, sul finire del suo intervento lancia lo slogan della campagna M5S: “Partecipa, scegli, cambia”. E, contemporaneamente, nel salotto di “Barbara D’Urso” Alessandro Di Battista imbastisce la sua campagna parallela: “Non siamo una setta ma persone perbene” e sulle alleanze “non vogliamo accozzaglie”, sottolinea.

A Pecara e’ soprattutto il Movimento di Di Maio. “C’e’ stato un tempo in cui solo una persona riusciva a radunarci tutti, Grillo, che sara’ sempre una parte fondamentale del M5S”, scandisce Di Maio in un passaggio in cui il neo leader omaggia il fondatore smarcandosene, al tempo stesso. E definendolo “megafono” della Rete con cui il Movimento e’ nato. “Ci temono” ma “possiamo triplicare i parlamentari” attacca poi Di Maio lanciando i primi candidati esterni, il comandante De Falco, Gianluigi Paragone e Emilio Carelli, il presidente del Forum italiano Disabilita’ Vincenzo Zoccano e Elio Lannutti, fondatore dell’Adusbef. Massimo D’Alema, “big” di una sinistra che con il M5S potrebbe anche convergere, afferma di “non partecipare alla criminalizzazione del M5S” anche perche’ e’ piu’ preoccupante “la deriva fascista della Lega”. Quella Lega che il M5S attacca anche da Pescara sulla legge Fornero, nel tentativo di polarizzare la campagna nella sfida tra Movimento e centrodestra.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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