Castelbasso 2022, Lauretta e Ozmaei per le mostre e Mario Venuti col Fla

La Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, presieduta da Osvaldo Menegaz, trasforma ogni estate il piccolo centro della provincia teramana nel Borgo della cultura. Quest’anno la manifestazione è in programma fino a domenica 28 agosto. Da venerdì 29 a domenica 31 luglio sono in programma tre appuntamenti. (A seguire il programma completo).

Venerdì 29 luglio primo appuntamento con la musica, a cura di Abbazie Jazz Festival. Protagonista della serata, a partire dalle 21.30, Mario Venuti nel suo Tropitalia tour. Sul palco insieme a Mario Venuti e Tony Canto – produttore artistico dell’album e del tour – ci saranno: Vincenzo Virgillito al contrabbasso, Gilson Silveira alle percussioni e Manola Micalizzi alle percussioni e cori. Il disco Tropitalia propone undici brani che, dagli anni Trenta ai Duemila, hanno segnato la musica italiana. Un emozionante viaggio che porta l’ascoltare in un grande affresco dai colori dei tropici, amore dichiarato ed espresso fin dai tempi di “Fortuna”, svelando così tutte le sfumature che caratterizzano il mondo sonoro di Venuti.

Sabato 30 luglio doppio appuntamento con il Fla, Festival di libri e altre cose di Pescara. 

Alle 21, opening act: Barbara Giuliani parla del suo romanzo “Bianca” (Neo Edizioni) con Annacecilia Serafini.

Alle 21.30, “Rino! Sotto un cielo sempre più blu”, con Michelangelo Iossa e Osvaldo Bianchi. Uno spettacolo fatto di parole e musica: in scena si alternano e si affiancano lo scrittore Michelangelo Iossa, autore della fortunata biografia su Rino Gaetano pubblicata da Hoepli, e Osvaldo Bianchi, musicista e cantautore che da molti anni ne interpreta i brani con talento e passione.

Nel campo delle arti visive il linguaggio della pittura si conferma al centro delle proposte espositive della Fondazione Malvina Menegaz che, per l’edizione 2022 focalizza l’attenzione su due importanti autori della scena contemporanea: Francesco Lauretta e Aryan Ozmaei.  Le due mostre, curate da Pietro Gaglianò, l’una a palazzo De Sanctis l’altra a palazzo Clemente, inscenano e raccontano il mondo degli artisti fatto d’immagini, forme e colori e dei tanti mondi attraverso i quali le loro suggestioni creative riescono a riflettersi negli occhi degli spettatori. L’opera del siciliano Francesco Lauretta con il titolo Bagnanti, riti, mattanze introduce lo spettatore lungo un viaggio dove i generi figurativi, i temi del culto e del sacro ma soprattutto la vita e la morte, parlano di Storia, di storia dell’arte e di uomini e donne che hanno agito lungo le strade del rinnovamento, declinando su un discorso che demolisce la pittura per ricostruirla nell’attualità. Nello speciale legame che l’artista intrattiene con la sua terra natia, la Sicilia è, isola esplorata in tutte le sue pieghe, tra stereotipi e inaspettate rivelazioni, tra acre bellezza, paesaggi marini, umane fatiche e sacre devozioni, si scorgono dettagli che dal particolare rendono universale tutta la sua opera. 

La proposta di Aryan Ozmaei, iraniana ma da quasi venti anni in Italia, con il titolo Grounds, serie realizzata dal 2020 e ancora in corso, chiarisce il suo personale rapporto con la pittura, intriso intimamente di entrambe le culture. Asia ed Europa, razionale e onirico, maschile e femminile, interno domestico e paesaggio, mistico e quotidiano coesistono in ciò che il curatore definisce: “finzione verosimigliante di un paesaggio che non esiste […] spazio della mente”. Proprio questo spazio rappresenta il particolare rapporto dell’artista con la pittura, dove figure mitologiche ed elementi storici s’intrecciano offrendo al pubblico un’esperienza di emozione e di conoscenza che va oltre gli stereotipi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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