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“Scoprire l’identità europea a partire dalle storie e dalle leggende raccontante dai nostri nonni davanti al fuoco”. Una suggestione, quella richiamata da Paolo Paron, direttore artistico del “Festival dei Popoli Europei” e indagatore del folklore e delle tradizioni popolari italiane ed europee. “Le radici europee sono quelle di un grande albero, ai suoi rami attinge ogni popolo raccogliendo frutti fatti di racconti, memorie, storie che nei secoli hanno mescolato mito, leggenda e verità. Riscoprire queste connessioni narrative è l’idea che sta alla base di questo Festival. Quest’anno avviciniamo le popolazioni d’Italia, mettendo a confronto diverse culture regionali. Nelle future edizioni sarebbe bello aprire lo sguardo e raccogliere le contaminazioni dei popoli irlandesi, scozzesi, germanici, ad esempio”. “La narrazione, il canto, la danza sono da sempre momenti di condivisione, di festa e di gioia che tutti i popoli d’Europa coltivano e praticano. Sono segni e impronte di un patrimonio inestimabile che i nostri nonni hanno fatto giungere fino a noi e che noi assolutamente dobbiamo fare crescere e fiorire: quello della Comunità”. “I relatori e gli artisti che abbiamo selezionato sapranno a rappresentare al meglio questi ideali – sottolinea Paron – Il luogo scelto come cornice degli eventi combina la magia degli antichi con la bellezza della natura che lo circonda. Ogni parola pronunciata, ogni nota suonata, ogni passo danzato, saranno impregnati dall’atmosfera di Peltuinum e sono sicuro che gli spettatori ne saranno arricchiti”. Il “Festival dei Popoli Europei” è un evento nazionale ed internazionale ideato e sostenuto dal Consiglio regionale dell’Abruzzo, in programma i prossimi 5 e 6 agosto nell’antica città vestina di Peltuinum, situata tra i comuni aquilani di Prata d’Ansidonia e San Pio delle Camere.
