Festival TRA – La transumanza che unisce, grande festa finale a Roma

Il Festival itinerante TRA – La transumanza che unisce si è snodato nell’arco di quattro mesi e ha coinvolto più di venti comuni nei quali hanno preso vita trentotto eventi dedicati a celebrare i luoghi, le storie e la cultura dell’antica arte pastorale. L’ultimo atto di questa kermesse, finanziata dal Consiglio regionale, è stato lo spettacolo “Ottobrata Romana” all’Auditorium Parco della Musica di Roma che si è tenuto nella serata di ieri. Questa scelta non è stata casuale, come ha sottolineato dal palco del teatro capitolino il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo che ha colto l’occasione per fare un bilancio del Festival itinerante: “Questa manifestazione nasce tre anni fa attraverso una legge regionale di cui, insieme al Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, sono stato promotore. L’obiettivo era quello di raccontare la nostra regione attraverso la millenaria storia dei nostri pastori, che si spostavano dall’Abruzzo per svernare nelle regioni circostanti, dalla Puglia alla campagna romana. La transumanza, patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, è la storia delle genti, tradizioni e culture dei numerosi comuni attraversati dalle antiche vie dei tratturi durante il Festival itinerante. Il grande successo di presenze negli eventi che hanno accompagnato la manifestazione dimostra che la riscoperta dell’identità abruzzese è un sentimento vivo e che genera sempre maggiore interesse. Quest’anno abbiamo concluso questo viaggio nella Capitale d’Italia, che conta la presenza di oltre seicentomila abruzzesi di prima, seconda e terza generazione, ai quali si aggiungono i pendolari che quotidianamente si spostano tra la nostra regione e Roma. Andare oltre i confini geografici dell’Abruzzo è uno degli obiettivi della legge che ha istituito il festival, un evento itinerante che si estende non solo nei comuni abruzzesi, ma anche al di fuori della regione, contribuendo anno dopo anno a far diventare la transumanza patrimonio identitario di tutta l’Italia.

Alla fine del suo intervento, Santangelo ha consegnato il premio Gabriella Ferri alla cantante e attrice teatrale Tosca. Il riconoscimento, istituito nel 2018 dalla Fondazione Musica per Roma, celebra gli artisti delle arti contemporanee che riescono a rinnovare e a mantenere viva la tradizione popolare canora.

Lo spettacolo originale, “Ottobrata Romana”, ideato da Ambrogio Sparagna ha visto diversi interpreti alternarsi sul palco dell’Auditorium, accompagnati dalle musiche dell’Orchestra Popolare Italiana. Tra i tanti, la Compagnia della Pescara, che ha portato in scena i balli della contadini,  e Mimmo Locasciulli, che alla voce e al piano ha arrangiato pietre miliari della cultura popolare non solo abruzzese come “Coccia Pelata” e “Vola, vola, vola lu Cardillo,”.

Sparagna ha condiviso durante lo  spettacolo la sua esperienza da direttore artistico del Festival TRA – La transumanza che unisce giunto al termine: “Voglio ringraziare il Consiglio regionale, che ha sostenuto la valorizzazione l’identità delle genti abruzzesi e del centro Italia attraverso una kermesse totalmente dedicata alla transumanza. I canti e le musiche della tradizione tratturale hanno contaminato gli interpreti  romani del passato, nei quali si riconoscono molti echi della musica abruzzese. La riscoperta della tradizione popolare è motivo di orgoglio e rafforza ulteriormente il rapporto millenario tra Roma e l’Abruzzo. E’ stato un onore per me e l’Orchestra Popolare Italiana essere accompagnati in questi mesi da musici, corpi di ballo e artisti impegnati nella riscoperta dell’antica cultura pastorale”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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