Le dimissioni di Roberto Marzetti e Vincenzo d’Aquino dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Genti d’Abruzzo

Con una lunga e articolata lettera, consegnata lo scorso lunedì 5 agosto direttamente nelle mani del sindaco di Pescara Carlo Masci, Roberto Marzetti e Vincenzo d’Aquino hanno rassegnato le loro dimissioni dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Genti d’Abruzzo, al cui interno ricoprivano rispettivamente il ruolo di presidente e di vice presidente dal febbraio del 2016.

«Si tratta di un gesto di rispetto verso le istituzioni – spiegano – determinato dalla necessità di consentire alla nuova amministrazione il riordino degli organismi di diretta emanazione del Comune e per far sì che ad avviare la nuova fase prevista dalla recente legge sul terzo settore, dalle modifiche stabilite da una recente sentenza della Cassazione a sezioni riunite e dalla nuova convenzione con la Fondazione, che dovrà essere stipulata entro novembre, sia un organismo (il CdA) nella pienezza dei suoi poteri». 

Nella lettera Roberto Marzetti e Vincenzo d’Aquino ricordano il lavoro svolto in questi anni per rimettere ordine nei conti del Museo e rilanciarne l’immagine ed il ruolo di soggetto promotore della cultura all’interno della città. 

«Abbiamo trovato una situazione quasi disperata, con un debito di oltre 480mila euro per contributi ed imposte non versati, tutti antecedenti il 2015, che impedivano qualunque programmazione culturale e perfino il pagamento stesso degli stipendi. Oggi alla città riconsegniamo una Fondazione completamente cambiata. Il bilancio 2018, dopo anni di passività, si è concluso con un attivo di circa 7.000 euro, nonostante la Fondazione abbia dovuto riassorbire le perdite della Srl per 30mila euro, chiusa a giugno 2018, ed i costi della fusione per circa 10mila euro. La situazione al 30 giugno 2019 crea le prospettive per un bilancio quanto meno in pareggio anche per quest’anno».

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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