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Sabato 13 dicembre all’auditorium Flaiano sarà rappresentata una nuova versione in dialetto abruzzese de La Figlia di Jorio di Gabriele d’Annunzio. L’iniziativa è promossa dalla Settembrata Abruzzese, presieduta da Licio Di Biase, e presentata alla presenza della vicesindaca e assessora alla Cultura, Maria Rita Carota, del regista Danilo Volponi e del direttore artistico Antonio Luise.
Di Biase ha ricordato che l’opera era già stata proposta in dialetto 25 anni fa nella traduzione di Cesare De Titta. La nuova edizione, affidata nuovamente a Volponi e Luise, utilizza però un dialetto più vicino al territorio pescarese, introducendo un aggiornamento rispetto alla precedente versione. La rappresentazione coincide con il 73° anno di attività della Settembrata Abruzzese e vedrà in scena circa trenta attori, con particolare coinvolgimento di giovani interpreti.
Volponi ha richiamato la storia della prima milanese dell’opera, che non ebbe successo, sottolineando come lo stesso d’Annunzio avesse poi riconosciuto l’importanza della madrelingua nel racconto delle vicende abruzzesi. La traduzione di De Titta fu realizzata in dialetto lancianese; la nuova messa in scena propone invece un linguaggio più equilibrato nelle sue forme dialettali.
Carota ha definito lo spettacolo un appuntamento significativo, evidenziando il lavoro di Volponi e Luise e la capacità di coniugare esperienza e creatività con la partecipazione dei più giovani. L’allestimento prevede una scenografia basata su tre vele sulle quali saranno proiettate le diverse scene, con danze dal vivo su musiche popolari e costumi ispirati alla versione storica. I biglietti sono disponibili su Ciaotickets.
