Autismo, associazione chiede una sinergia tra pubblico e privato

Non serve prescrivere per pazienti autistici “sedute ambulatoriali da 45 minuti (psicomotricita’, logopedia, terapia comportamentale) con costi insostenibili quando servizi intensivi da 3 e 6 ore giornaliere hanno lo stesso costo”, come non ha senso, “mantenere tali attivita’ ambulatoriali quando molti utenti vivono distanti da centri abitati serviti ed esistono servizi qualificati garantiti a domicilio”. E’ la posizione dell’associazione Autismo Abruzzo Onlus che ritiene affidabili “iniziative di carattere pubblico, assistite da associazioni di genitori prive di interessi diretti che possono sostenere e integrare le attivita’ dei centri”. L’esempio citato nella nota e’ il “sistema L’Aquila” che “permette ai 20 utenti oggi serviti (bambini, ragazzi e adulti) di avere attivita’ integrative diurne – piscina, palestra, maneggio, escursioni – e di sperimentare la vita in autonomia negli appartamenti dei progetti Case affidati dal Comune alla locale Asl per sperimentare prime comunita’ di vita indipendente di persone con autismo nel nostro territorio”, spiega Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo Onlus. Primi passi in tal senso sono quelli compiuti dal Centro per l’Autismo di Pratola Peligna, che sara’ gestito dalla Asl di riferimento. Da ricordare inoltre che la Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo ha ipotizzato l’uso di “voucher” destinati a utenti con autismo per attivita’ riabilitative domiciliari.

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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