Caso di Meningite a Pescara, isolato il batterio

Sono pronti i primi risultati sui campioni di sangue prelevati sul ragazzo di 21anni, originario di Citta’ Sant’Angelo, morto ieri all’ospedale di Pescara per una sepsi meningococcica fulminante. A provocare il decesso del 21enne e’ stato il meningococco di tipo ‘B’. Campioni sono stati inviati anche all’Istituto Superiore di Sanita’ e al Meyer di Firenze, centri di riferimento nazionale, per l’ulteriore tipizzazione del batterio. Sono diverse decine le persone le persone che si sono sottoposte alla profilassi farmacologica prevista dal protocollo avviato ieri dalla Asl di Pescara. Erano persone potenzialmente a rischio perche’ sono state a contatto diretto e prolungato con il 21enne. Dopo il decesso del ragazzo, la Asl ha, infatti, attivato un’unita di crisi per gestire la situazione ed avviare l’indagine epidemiologica. Sono circa 60 le persone che hanno raggiunto l’ospedale per la profilassi, oltre a quelle che si sono rivolte a guardie mediche e medici di famiglia. Il giovane era giunto in pronto soccorso martedi’ verso le 21 con i sintomi tipici della meningite. Ricoverato poi nel reparto di Rianimazione, e’ morto alle 5.30 di ieri, nonostante i tentativi di intervento, anche con tecniche innovative. 

“Questo tipo di sepsi meningitica, perche’ e’ stata una invasione di tutti i tessuti e non solo delle meningi, e’ una malattia rarissima e questo e’ giusto dirlo, perche’ e’ stata determinata dal fatto che alcune, poche persone, suscettibili, all’ingresso del batterio, attraverso le tonsille nel sangue, quando incontrano questi ceppi di batterio, specie, se particolarmente virulenti, possono avere manifestazioni gravissime come quella che questo povero ragazzo ha avuto nella giornata di sabato. Ma la malattia rimane rarissima perche’ nonostante che magari, parecchie persone nella collettivita’ portino questo germe, coloro che sviluppano la malattia sono per fortuna solo una piccola frazione. Quelli geneticamente meno difesi”. Lo ha detto Giustino Parruti, primario del reparto Infettivi dell’ospedale civile di Pescara. “Lo diciamo con tutta la coscienza della tristezza che e’ stata praticamente una tragica fatalita’ perche’ noi eravamo pronti alla possibilita’ che arrivassero nella nostra citta’ i ceppi che hanno circolato di recente in Toscana, Campania, e poi Sardegna, e quindi avevamo pronto un protocollo particolarmente efficace che nonostante la sua tempestivita’, in questo caso non ha funzionato perche’ e’ stata una vera fatalita’”. Sulla paura che stanno provando in queste ore le persone che erano state in contatto con il ventunenne negli ultimi giorni, il primario di Infettivi del “Santo Spirito” ha aggiunto: “La preoccupazione e’ lecita perche’ e’ una preoccupazione per cui si ha una risposta certa. Se noi pratichiamo una singola dose di una delle due molecole farmacologiche che abbiamo a disposizione dei due antibiotici efficaci, abbiamo una riduzione prossima al 100% del rischio che se una persona sia esposta, possa sviluppare la malattia. Quindi fondamentalmente chi ha avuto un contatto diretto con questo ragazzo nella settimana che ha preceduto questo evento, se fa una monodose, su indicazione medica di questi farmaci, sicuramente non si espone a rischi aggiuntivi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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