E’ stato aperto un fascicolo in Procura, a Sulmona, sul caso della casa di cura ‘San Raffaele’, struttura privata convenzionata, dove si sarebbero registrati una quarantina di casi di positivita’ tra degenti, personale sanitario e parenti. Le attenzioni degli inquirenti si starebbero concentrando su quella che viene considerata la paziente ‘zero’: una donna proveniente da una struttura sanitaria di Bergamo, poi ricoverata nella casa di cura e, infine, trasferita all’ospedale di Chieti, dove e’ morta dopo essere risultata positiva al coronavirus.
Su delega dell’autorita’ giudiziaria, i Carabinieri del Nas di Pescara hanno sequestrato le cartelle cliniche della donna sia al San Raffaele sia all’ospedale di Sulmona, dove pure la paziente era stata per alcuni giorni. Il sostituto procuratore Stefano Iafolla aveva ipotizzato inizialmente, oltre al reato di epidemia, quello di lesioni personali, poi divenuto omicidio colposo dopo il decesso.