Due fratelli di Popoli condannati a 8 anni per riciclaggio

Condannati a otto anni di reclusione ciascuno, dal tribunale collegiale di Pescara due fratelli di Popoli, accusati di riciclaggio e impiego di beni provenienti da attività delittuosa. Prescritti o assolti, in riferimento agli altri capi di imputazione, sia i due fratelli che altre 23 persone, in larga parte titolari di aziende legate alla ditta guidata dai due e  accusati a vario titolo di riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita, furto aggravato, truffa, violazione di sigilli, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I fatti al centro del processo, risalenti al 2005, culminarono un anno dopo con il sequestro della società. L’attività investigativa, che si estese a Lazio, Umbria, Campania, Sicilia, Puglia, Molise, Marche e Lombardia, prese le mosse dal sequestro, da parte della Polizia Stradale di Piano d’Orta, di un mini escavatore e di un carrello elevatore con le matricole abrase. Le successive indagini consentirono di accertare che i due fratelli commercializzavano, oltre che materiali, attrezzi e macchinari impiegati nel settore dell’edilizia, come escavatori, carrelli elevatori, porte e arredi da bagno, anche materiale di altro genere, come un rimorchio, tavoli e sedie per bar, ma anche prodotti alimentari, per la maggior parte frutto di appropriazioni indebite, truffe o furti. Per giustificare il trasporto del materiale o la presenza dello stesso all’interno del cantiere i due fratelli si sarebbero avvalsi di documenti di trasporto e fatture di acquisto intestate a ditte compiacenti che, in seguito alle indagini, risultarono in larga parte inesistenti, cessate o già sottoposte a procedure fallimentari.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Concorso scolastico Fidas, ecco tutti i vincitori

Sono stati gli studenti i protagonisti della premiazione del Concorso scolastico Fidas 2024 che si …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *