Farmaci senza ticket se comprati nella parafarmacia del figlio, ortopedico sospeso

E’ stato sospeso per dieci mesi dalla professione un ortopedico, in servizio all’ospedale di Ortona, che avrebbe proposto farmaci scontati e cure mediche immediate ed esenti da ticket ai pazienti che accettavano di acquistare medicinali nella parafarmacia del figlio. La misura di interdizione, disposta dal gip del tribunale di Chieti, e’ stata notificata dai carabinieri del comando provinciale, assieme ai colleghi del Nas di Pescara al medico accusato di vari reati, fra cui abuso d’ufficio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’ortopedico aveva indotto centinaia di pazienti ad acquistare prodotti nella parafarmacia del figlio quarantenne, denunciato per gli stessi reati contestati al padre. Gli inquirenti hanno rilevato un ingente danno economico per la Asl, che si e’ tradotto in un indebito profitto per il farmacista. 

E’ A.C.,  il medico raggiunto da misura interdittiva per la durata di 10 mesi emessa dal gip del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri. A.C. e’ accusato di abuso d’ufficio per aver consigliato insistentemente ai suoi pazienti, sia verbalmente sia scrivendolo sui referti, di recarsi per l’acquisto di presidi ortopedici o di farmaci presso la parafarmacia di proprieta’ del figlio, sempre a Ortona. Tutto cio’ in cambio, per i pazienti, di uno sconto sul prezzo di acquisto del farmaco, in questo caso fiale di acido ialuronico che normalmente costano 58 euro l’una, ma che nella parafarmacia indicata venivano fatte pagare 50 euro, e dell’immediata esecuzione delle infiltrazioni. Ai pazienti che chiedevano se dovessero fare l’impegnativa per prenotare e pagare il ticket, A.C. avrebbe risposto che non c’era bisogno, bastava andare a prendere le fiale e tornare da lui. L’indagine e’ iniziata nell’aprile 2016 in seguito a una segnalazione inviata dalla Asl Lanciano Vasto Chieti alla Procura della Repubblica di Chieti che ha avviato accertamenti, condotti dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. 

Nel corso delle indagini sono stati acquisiti 372 referti medici rilasciati da A.C. dal 2015 al 2017, e sono stati oltre 120 i pazienti interrogati. Il mancato pagamento del ticket ha portato alla Asl un danno di 1.295 euro: un ciclo di infiltrazioni di acido ialuronico, fino a un massimo di 8 fiale, avrebbe comportato per ogni paziente il pagamento di un ticket di 46.15 euro, comprensivi del ticket per la ricetta. Si sarebbe anche accertato che meta’ del 120 pazienti non ha effettuato infiltrazioni, mentre sono 28 quelli che non hanno pagato il ticket. Nei mesi scorsi A.C. era stato raggiunto da un’informazione di garanzia e tuttavia aveva continuato a reiterare le condotte: di qui la richiesta dal parte del pm Marika Ponziani di chiedere al gip la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio. A.C. e’ difeso dall’avvocato Rocco Giancristofaro. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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