Inquinamento del fiume Pescara, sono 11 le richieste di rinvio a giudizio

Chiesto il processo per 11 dei 14 indagati nell’inchiesta sull’inquinamento del fiume Pescara, che nel luglio scorso fece scattare il sequestro di 26 scolmatori di piena dell’impianto fognario di Pescara e dell’impianto di depurazione e del relativo scarico del mattatoio comunale. Il pm Andrea Papalia ha firmato le richieste di rinvio a giudizio a carico di 9 persone e due società, con accuse che, a vario titolo, vanno dall’inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, dall’inadempimento e frode in pubbliche forniture alle lesioni come conseguenza di altro delitto, dai plurimi sversamenti fino alla responsabilità amministrativa di persone giuridiche a seguito di reato.  Escono dall’inchiesta, invece, altre tre persone inizialmente indagate: Luciano Di Biase, commissario unico straordinario degli Enti d’ambito della Regione Abruzzo a partire dal 13 aprile 2016; Vincenzo Di Baldassarre, amministratore e legale responsabile dell’Aca Spa dal novembre 2013 al settembre 2016; Mario Adorante, responsabile tecnico della società Di Vincenzo Dino & C. Spa. L’inchiesta, iniziata nel 2015, riunisce diverse indagini sulla qualità delle acque ed è stata compiuta da guardia costiera, carabinieri forestali e guardia di finanza, che si sono avvalsi anche di due consulenze tecniche per approfondire aspetti di carattere ingegneristico, idraulico e chimico-biologico. L’attività degli inquirenti, che nella fase iniziale è stata ad ampio raggio, si è poi concentrata sugli impianti comunali di depurazione e sulle relative linee di adduzione

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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