Mare inquinato e City, preannunciate le richieste di rito abbreviato

Preannunciate quattro richieste di rinvio abbreviato, da parte dei legali del sindaco di Pescara Marco Alessandrini e del suo ex vice Enzo Del Vecchio, sotto accusa insieme al dirigente comunale Tommaso Vespasiano, per “concorso in omissioni di atti d’ufficio”, nell’ambito del procedimento sul mare inquinato e sul divieto di balneazione “fantasma” dell’estate 2015, e dagli avvocati dell’ex sindaco Luigi Albore Mascia e dell’ex assessore comunale Marcello Antonelli, che devono rispondere di concorso in abuso d’ufficio, nell’ambito del procedimento riguardante La City, la struttura che dovrebbe ospitare la nuova sede della Regione.

Il gup Gianluca Sarandrea ha aggiornato l’udienza al prossimo 17 novembre, con i due procedimenti che sono stati riuniti, in quanto l’inchiesta sul mare inquinato ha preso il via da un’intercettazione telefonica svolta nell’ambito delle indagini sulla vicenda La City.

Le richieste di accedere al rito abbreviato saranno formalizzate nella prossima nella prossima udienza. Nell’inchiesta sul mare inquinato e sul divieto di balneazione “fantasma”, Alessandrini, Del Vecchio e Vespasiano sono finiti sotto la lente dei sostituti procuratori Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, per avere “omesso di emanare idonei provvedimenti amministrativi volti a tutelare la salute pubblica e ad impedire la pubblica balneazione di quel tratto costiero”. L’inchiesta ruota attorno alla rottura della condotta del depuratore che determino’ lo sversamento in mare di 30 mila metri cubi di liquami e l’ordinanza del 3 agosto 2015. L’accusa sostiene che fu tardiva rispetto al momento in cui gli amministratori erano stati messi al corrente della non balneabilita’ delle acque. Per quanto riguarda la City, gli imputati complessivamente sono quindici: oltre ad Albore Mascia e Antonelli, sono coinvolti nel procedimento, con l’accusa di abuso edilizio, l’imprenditore Marco Sciarra, legale rappresentante della societa’ Iniziative Immobiliari Abruzzese; l’amministratore unico della societa’ Imar Costruzioni, il costruttore Giovanni Pagliarone; il direttore dei lavori per le opere strutturali, l’ingegnere Carlo Galimberti; il direttore dei lavori architettonici, l’architetto Mario D’Urbano. Tra gli imputati, per abuso d’ufficio, anche una serie di dirigenti della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara: Antonio Sorgi, Carla Mannetti, Gaetano Silverii, Emilia Fino, Pierluigi Caputi, Mario Pastore, Gaetano Pepe, Lanfranco Chiavaroli, Enrico Iacomini. Al centro dell’indagine c’e’ la variazione di destinazione d’uso deliberata dalla giunta Mascia.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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