Omicidio Penne, ascoltati due testimoni

Udienza breve oggi in Corte d’Assise a Chieti del processo per l’omicidio di Gabriele Giammarino, l’80enne ex maresciallo dell’Aeronautica ucciso in casa con pugni e 26 coltellate il 13 settembre del 2015 a Penne, processo che vede imputato il 37enne di Penne Mirko Giancaterino accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudelta’ per aver dato fuoco al materasso che copriva il corpo della vittima, e di incendio. I giudici hanno sentito due testimoni ovvero Davide Ortolano, tecnico informatico, che acquisi’ le immagini registrate dalla telecamera di una tabaccheria ed estrapolo’ i dati contenuti nel telefono di Giancaterino fra i quali 282 sms e i contatti. E il maresciallo capo del Ris di Roma Carlo Belardo che sulla scena del crimine svolse attivita’ tecniche ovvero la ricerca di tracce: dalla sua deposizione e’ emerso tracce di sangue furono trovate sotto il materasso, sui mobili e sui pensili in cucina, e che schizzi di sangue erano nei locali che si trovano prima della stanza in cui si sviluppo’ l’incendio.

La Corte avrebbe dovuto sentire anche un’altra testimone, Aureca Balota, ma la donna, che e’ testimone sia dell’accusa che della difesa, rientrera’ dalla Romania il prossimo 2 febbraio. E siccome secondo le parti va sentita prima di procedere con le altre testimonianze, la Corte, presidente Geremia Spiniello, a latere Isabella Allieri, ha rinviato il processo al 13 febbraio. La donna e’ la badante che abitava sotto al casa della vittima e riconobbe nelle immagini della telecamera di videosorveglianza della tabaccheria la persona che, dopo un gran trambusto, vide scendere della casa della vittima il giorno dell’omicidio.

Quella persona venne identificata dai carabinieri del Nor in Giancaterino, che anche oggi era in aula accanto al suo difensore l’avv. Melania Navelli. Quest’ultima durante l’udienza ha depositato la notifica del decreto della Corte di Cassazione che fissa al 21 febbraio l’udienza sull’istanza di ricusazione presentata nei confronti del presidente della Corte. Il legale, gia’ a margine delle scorse udienze, aeva sostenuto che il giudice avrebbe espresso un’opinione di colpevolezza sull’ordinanza con la quale rigettava l’istanza diretta a ottenere la revoca o quantomeno la sostituzione con gli arresti domiciliari nella forma del braccialetto elettronico.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Cinque auto incendiate nella notte a Notaresco

Cinque auto e una porzione di un magazzino di un esercizio commerciale sono andate a …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *