Pescara, sequestra 5 centri massaggi cinesi

La Squadra Mobile di Pescara ha denunciato tre cittadine cinesi accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e ha sequestrato cinque centri massaggi. Decine di clienti sono stati ascoltati come testimoni. Ricostruito un giro d’affari di almeno 50mila euro al mese. Come copertura usavano i centri massaggi in cui, in realta’, secondo le indagini, venivano praticate prestazioni sessuali a pagamento. I clienti venivano trovati attraverso annunci online o sui giornali locali, usando immagini di avvenenti ragazze seminude che offrivano massaggi. Il giro di sfruttamento della prostituzione e’ stato ricostruito dalla Squadra Mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana, grazie un’indagine durata sei mesi. Il gip del Tribunale del capoluogo adriatico, Elio Bongrazio, su richiesta del pm che ha diretto le indagini, Paolo Pompa, ha emesso un decreto di sequestro preventivo di cinque centri massaggi: due a Pescara, due a Montesilvano e uno a Citta’ Sant’Angelo.Un’indagine fatta di appostamenti, intercettazioni telefoniche e testimonianze dei numerosi clienti che frequentavano i centri, che ha evidenziato – secondo gli investigatori – come il mercato del sesso “low cost” sia in mano ai cinesi. Erano le tre donne denunciate a tenere i contatti con i clienti e a gestire i ricchi incassi delle prostitute che giorno e notte lavoravano nei centri massaggi dove si praticavano prestazioni sessuali che si attestavano nell’ordine di quaranta cinquanta euro, con dei centri che erano aperti 24 ore su 24, con dei clienti che chiamavano anche a tarda sera e di notte. ”C’era sempre qualcuno pronto a rispondere al telefono e come qualcuna pronta a ricevere clienti”. Lo ha detto il primo dirigente della Squadra Mobile della Questura di Pescara nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare l’operazione della Squadra Mobile di Pescara che ha posto sotto sequestro preventivo cinque centri massaggi fra il capoluogo adriatico, Montesilvano e Citta’ S. Angelo dove, secondo le risultanze investigative, si esercitava la prostituzione. “Si tratta – ha detto Pierfrancesco Muriana – di un format consolidato messo in piedi da cinesi, e che prevede uno sfruttamento intensivo con un abbattimento della tariffa per attirare il maggior numero di clienti. Questa indagine e’ la prosecuzione di un’altra attivita’ investigativa che avevamo portato a termine qualche mese fa con la chiusura di un altro centro massaggi a Pescara. E’ uno step intermedio visto che oggi abbiamo deciso di chiudere cinque centri per poter interrompere l’attivita’ criminosa – ha detto ancora il capo della Mobile Pescarese – e poterci dedicare ad un secondo filone di indagine che consistera’ nello scoprire innanzitutto se, come crediamo, ci sia una regia unitaria nella gestione di questa attivita’ e risalire al flusso economico e cioe’ capite dove queste forti somme di denaro andavano a finire”. La Polizia ha anche cercato di scoprire quante fossero le ragazze che si prostituivano nei centri sequestrati: “Nel periodo dell’indagine abbiamo verificato con certezza che erano sei le ragazze che si prostituivano, oltre a due delle titolari dei centri che oltre che essere formali intestatarie delle licenze praticavano anche la prostituzione, pero’ riteniamo che il numero delle ragazze sia molto piu’ elevato, visto che vi era un ricambio frequente nelle 24 ore visto che anche quando con le nostre indagini abbiamo interrotto l’attivita’, con le perquisizioni di oggi abbiamo avuto la certezza che nel tempo con quelle gia’ individuate, si siano alternate altre ragazze nuove”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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