Prestito e mutuo a tassi usura, a giudizio la dirigenza Serfina

Il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha rinviato a giudizio con le accuse di usura ed estorsione quattro persone che all’epoca dei fatti, fra il 2007 e il 2010, ricoprivano ruoli dirigenziali all’interno di Serfina, la societa’ finanziaria che aveva sede a Chieti , nata nei primi anni novanta a servizio delle imprese, e che poi si era trasformata in banca. A giudizio il prossimo 2 ottobre vanno l’ex direttore sia di Serfina Finanziaria che di Serfina Banca, la persona all’epoca direttore della banca, , il vice direttore di Serfina Banca e un impiegato e stretto collaboratore del direttore. Le accuse ruotano intorno ad un prestito e ad un mutuo erogati ad una societa’ che si occupava di elettronica, prestiti che per l’accusa erano a condizioni usurarie sia per il tasso pattuito e applicato, superiore al tasso soglia rilevato ogni tre mesi, sia per le concrete modalita’ del fatto. Un prestito di oltre 647.500 euro, in particolare, venne erogato convenendo l’emissione di 84 paghero’ cambiari con scadenza mensile dell’importo di 9.372 euro ciascuno, con un tasso di interesse dell’11,25%,che superava il tasso soglia. La somma peraltro non venne erogata ai beneficiari ma fu reimpiegata immediatamente dalla banca per pagare i debiti accumulati dalla societa’ sui conti correnti, mentre il legale rappresentante della societa’, la moglie e uno dei figli, furono costretti a firmare le prime dieci delle 84 cambiali dietro la minaccia consistita nel prospettare il recupero immediato da parte di Serfina delle somme che la societa’ doveva restituire. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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