Tratta di esseri umani e prostituzione, sgominata una banda nigeriana

Sono 13 le persone finite in manette nell’ambito dell’operazione condotta dalla Polizia di Cagliari sulla tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. I fermi sono scattati nei confronti di nove donne e quattro uomini, tutti nigeriani. Salvate sei prostitute della stessa nazionalita’, tra queste anche una minorenne. Le indagini della Squadra mobile sono partite nel 2015, a seguito delle denunce raccolte da alcune prostitute. Le giovani donne venivano segregate in casa, private del cellulare e obbligate a vendere il proprio corpo. Individuate e selezionate in Nigeria o in Ghana per la loro bellezza, venivano poi convinte a lasciare il Paese d’origine con il miraggio di un lavoro. Da qui il trasferimento nei campi profughi in Libia, poi il viaggio della speranza in gommone verso l’Italia. Una volta sul territorio italiano l’inizio dell’incubo: trattate come schiave e costrette a prostituirsi, con gli sfruttatori sempre pronti a minacciare figli e familiari rimasti in Nigeria. Talvolta erano oggetto loro stesse di pesanti intimidazioni attraverso riti voodoo. Dei 13 fermati, due persone – marito e moglie – sono stati bloccati a Pescia, in provincia di Pistoia, uno a Reggio Calabria, uno a Perugia e uno a Pescara

A Pescara è stata rintracciata una delle persone sottoposte a provvedimento di fermo nell’ambito dell’operazione della Polizia di Cagliari, in corso dall’alba di oggi, finalizzata a disarticolare un gruppo criminale di matrice nigeriana dedito alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione. Si tratta di una nigeriana di 28 anni. La donna e’ stata individuata dagli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara che hanno eseguito il provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Cagliari. I fatti contestati alla nigeriana sono avvenuti in Sardegna. Dopo le formalita’ la giovane e’ stata trasferita nel carcere femminile di Chieti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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