Coldiretti Abruzzo, distrutte 90 milioni di piante a causa del coronavirus

Trentaseimilioni di piante e fiori distrutti perché rimasti invenduti, in Abruzzo. Il crack del settore florovivaistico colpito dal coronavirus ha coinvolto 800 aziende tra florovivaisti e manutentori del verde per un totale di 90mila giornate di lavoro perse (elaborazione Coldiretti Abruzzo su dati Assoflora 2020). 

“Lo scenario attuale è fortemente drammatico. Sono a rischio tantissime imprese che ora si trovano in gravissime difficoltà con l’assenza di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali e le difficoltà di esportazione dove l’Abruzzo ha svolto fino ad ora un ruolo importante – dice Silvano Di Primio, presidente di Coldiretti Abruzzo e titolare di una delle più grandi aziende florovivaistiche d’Europa – Allo stato attuale sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, nonché le produzioni tipiche della primavera. Si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini. In Abruzzo il settore è stato colpito al 100%, sono stati cancellati gli ordini, la programmazione è attualmente ferma ma la produzione in vivaio deve comunque continuare ovviamente con grandissima difficoltà e con parte della produzione già distrutta”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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