Lolli: incentivare il turismo di ritorno degli emigranti

“Incentivare il turismo ‘di ritorno’ degli emigrati nei piccoli borghi per contrastarne lo spopolamento. Basti considerare che Sono 80 milioni le persone nel mondo di origine italiana”. Lo ha sostenuto Giovanni Lolli, vice presidente della regione Abruzzo e coordinatore della commissione Turismo per la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome .  Il tema è stato al centro di un convegno ‘Il turismo di ritorno. I viaggi delle radici tra identità culturale e promozione dei territori” che si è tenuto alla Farnesina. .
“In Abruzzo, ad esempio – spiegato Lolli – si sta portando avanti il progetto in base al quale i comuni possono intervenire con piani di ristrutturazione dei centri storici dei paesi abbandonati, favorendo emigranti-investitori laddove i proprietari delle case non siano interessati”. Gli italiani all’estero, ricorda Lolli, se sono partiti poveri quasi sempre sono poi diventati abbienti e possono aver voglia di investire nel Paese d’origine: “non è da sottovalutare poi che così facendo – aggiunge Lolli – si favorisce un turismo destagionalizzato e più diffuso”.
Il turismo di ritorno può essere una risorsa, trasformando gli italiani nel mondo ambasciatori dell’Italia, un bacino di turisti ma anche di potenziali investitori che potrebbero aiutare l’economia locale di tanti piccoli borghi italiani a non morire. “Il nostro è un Paese bellissimo che offre molto dal punto di vista culturale ed enogastronomico – conclude Lolli – ma a differenza di quanto si potrebbe pensare non è il primo tra le mete turistiche più frequentate. Ciò significa che il settore deve impegnarsi a promuovere di più la nostra storia, i nostri monumenti, il territorio”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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