Appunti distratti

di Arianna Pascetta
Appunti distratti

Dicono di Ulisse, sia stato menzognero, astuto.

Dicono sia stato Nessuno e tutti in grotte popolate da mostri e scogli di sirene, odiato e invidiato. Che abbia amato l’ignoto, solcato mari sconosciuti e stratega, abbia previsto ma non profetizzato.

Ulisse è paradigma di un’umanità che combatte i propri demoni e peregrina, cerca risposte che forse non troverà ma che continua a immaginare, tentare, ricercare la propria Itaca. Ulisse è il viaggiatore…

(…) – Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti? e se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso (…) (da “Itaka” di Costantinos Kavafis)

 

Ho visto Ulisse guardare i cieli come un alchimista e col cuore che non ha paura più di soffrire, seguire segnali e sogni nei sentieri d’Europa.

L’ho ritrovato sulle strade blu, quelle secondarie dell’America più interna e rurale, quelle di W. Least Heat-Moon, di Kerouac.

L’ho visto levare le tende e vivere il momento secondo le circostanze. L’ho visto cercare il punto in cui terra e cielo si toccano, incontrare tramonti, poeti e pazzi, riscoperto le storie d’Italia sulle note di qualche canzone.

• La strada – Modena City Ramblers • End of the road – Eddie Vedder • Walk on the wild side – Lou Reed • On the road – Canned Heat • Highway 61 – The Byrds • Who’ll stop the rain – Creedence Clearwater The Revival

Dicono di Christopher McCandless che poi chiamò se stesso Alex Supertramp, sia stato un ragazzo benestante. Dicono abbia donato i propri risparmi e abbandonato tutto per sfuggire da una società consumista nella quale non riusciva più a vivere. Che abbia viaggiato per due anni negli Stati Uniti e in Messico, per scoprire poi che la felicità è reale solo quando viene condivisa.

Non dovremmo negare che l’essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia. Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia, oppressione, legge e noiose coercizioni, alla libertà assoluta, e la strada porta sempre a Ovest. (dal film “Into the wild” di Sean Penn)

Cerco Ulisse e il suo cuore da viaggiatore quando Il silenzio stride con le possibili note lunghe di un clarinetto steso al sole, quasi cinico perché non violato. Lo aspetto quando gli sussurra un suono incauto fra ferite di buchi inermi, sconfitte da acque gelide che continuano a innaffiarlo. L’importante è andare, iniziare il viaggio, attendere fra collane rosse con fiducia una nuova immagine. I suoni sono inizialmente quasi onomatopeici e i gesti disarmanti ma poi come terra che nasce dal proprio caos, maturano stelle danzanti. Il silenzio così dimentica se stesso e comincia a muoversi, vivere di nuovo e poi quando ci si è mossi, non si ha più voglia di fermarsi. Tratti di strada nuovi che hanno visto migliaia di suole e occhi solcarli, diventano anche i tuoi.

• Un’imbarcazione è più sicura quando si trova in porto; tuttavia non è per questo che le barche sono state costruite (da L’alchimista – Paolo Coelho) • C’è n’è ancora di strada (da Big sur – Jack Kerouac) • Ogni nome un uomo ed ogni uomo e’ solo quello che scoprirà inseguendo le distanze dentro se (da “Rotolando verso sud” – Negrita)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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