di Francesco Piccinino Camboni
Cos’è il Mercosur
Negli ultimi mesi si è tornati a parlare dell’accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur, spesso evocato nel dibattito pubblico ma non sempre spiegato fino in fondo. Di cosa si tratta, e perché oggi suscita così tante tensioni?
Il Mercosur è un blocco economico sudamericano nato negli anni Novanta e composto da Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia ( questa in fase di adesione) . L’accordo commerciale con l’Unione Europea viene negoziato da quasi vent’anni e mira a creare una delle più grandi aree di libero scambio al mondo, coinvolgendo circa 700 milioni di consumatori.
Nel 2019 è stato raggiunto un accordo politico di principio tra le parti, mentre nel 2024 si è arrivati alla conclusione tecnica dei negoziati. Il testo è stato approvato dalla Commissione europea, ma deve ancora completare l’iter finale: la firma del Consiglio dell’Unione Europea, il consenso del Parlamento Europeo e la ratifica da parte degli Stati membri.
La firma, inizialmente prevista per dicembre, è stata rinviata a gennaio 2026 a causa delle divisioni interne all’UE. Alcuni governi chiedono garanzie aggiuntive, soprattutto sul fronte agricolo e ambientale. Ed è proprio in questo spazio di ambiguità che si inseriscono le proteste degli agricoltori.
Proteste a Bruxelles
Il 18 dicembre Bruxelles si è svegliata circondata da trattori e da oltre diecimila agricoltori provenienti da Francia, Italia, Belgio, Polonia e Romania. Non si è trattato solo di una protesta contro un accordo commerciale, ma della manifestazione visibile di una frattura profonda tra una parte del mondo agricolo europeo e le politiche economiche dell’Unione.
Le strade bloccate e i prodotti agricoli riversati davanti alle istituzioni erano il segnale di un settore che si sente sempre più escluso dai processi decisionali che ne determinano il futuro.
Politiche di coesione o logica del prezzo più basso?
Da anni l’Unione Europea parla di politiche di coesione, di sostegno ai territori, di attenzione alle realtà locali. Eppure, l’accordo con il Mercosur mette in luce un paradosso evidente. Da un lato si impongono agli agricoltori europei regole sempre più stringenti in materia di ambiente, sicurezza alimentare e benessere animale; dall’altro si apre il mercato a prodotti provenienti da paesi dove quegli stessi standard sono meno rigorosi.
Il risultato è una concorrenza che molti agricoltori percepiscono come squilibrata. Se produrre in Europa costa di più proprio per rispettare regole europee, che senso ha favorire importazioni a basso prezzo che quelle regole non le rispettano? La coesione territoriale può davvero convivere con un modello economico che premia chi produce al minor costo possibile?
Nel settore della carne bovina, ad esempio, secondo studi comparativi sui costi di produzione agricola, in paesi come il Brasile la carne bovina può essere prodotta a costi inferiori rispetto all’Europa, dove il rispetto di standard ambientali, sanitari e di benessere animale più rigorosi fa salire il costo di produzione fino a valori quasi doppi. Questa differenza non è marginale: incide direttamente sulla sopravvivenza delle aziende, soprattutto di quelle piccole e medie.
Il rischio è che l’apertura del mercato finisca per favorire i grandi flussi commerciali globali, mentre le realtà locali, meno competitive sul piano dei prezzi, vengano progressivamente espulse.
Italia e agricoltura: quando l’economia tocca l’identità
In Italia questa dinamica ha un peso particolare. L’agricoltura non è solo un settore economico, ma una parte centrale dell’identità culturale del Paese. Il cibo, i prodotti locali, le tradizioni regionali sono uno dei principali veicoli attraverso cui la cultura italiana si esprime. Non a caso, proprio di recente, la cucina italiana è stata riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Ma questo riconoscimento simbolico rischia di svuotarsi se le aziende agricole continuano a scomparire. Ad esempio, Tra il 1982 e il 2020, il numero di aziende agricole in Italia è diminuito di circa il 64%, passando da oltre 3,1 milioni a circa 1,13 milioni, con una riduzione particolarmente accentuata negli ultimi decenni. In questo contesto, favorire prodotti importati a basso prezzo solleva una domanda scomoda: che valore diamo davvero alle nostre produzioni locali?
La PAC
Alle proteste contro il Mercosur si è aggiunta la preoccupazione per il futuro della Politica Agricola Comune. La PAC è uno dei pilastri storici dell’Unione Europea: rappresenta il principale strumento con cui l’UE sostiene il reddito degli agricoltori, garantisce una certa stabilità al settore e promuove lo sviluppo delle aree rurali.
La proposta di ridurre del 20 / 25 % i fondi nel bilancio 2028-2034 ha alimentato un forte senso di insicurezza. Per molti agricoltori, la PAC rappresenta l’ultimo argine contro l’abbandono delle campagne. Nel contesto di una concorrenza internazionale sempre più forte, la riduzione di questi fondi viene percepita come un segnale di disimpegno, quasi una resa alle logiche del mercato globale.
Allo stesso tempo, la PAC viene criticata perché spesso favorisce le grandi aziende, concentrando risorse e lasciando indietro le realtà più piccole. Anche qui emerge una contraddizione: si parla di sostenibilità e inclusione, ma le politiche faticano a tradursi in un sostegno equo. Il risultato è un crescente senso di distanza tra le istituzioni europee e chi vive quotidianamente le difficoltà del lavoro agricolo.
Un’Europa divisa tra visione globale e realtà locali
Sul piano politico, l’Unione Europea resta spaccata. Germania, Spagna e paesi nordici vedono nel Mercosur una leva per rafforzare l’industria europea e ridurre i costi. Francia e Italia chiedono maggiori garanzie per la tutela dell’agricoltura. La questione è semplice quanto difficile: l’Europa vuole essere un grande attore del libero scambio globale, ma allo stesso tempo promette di proteggere i suoi territori. Può davvero fare entrambe le cose senza sacrificare qualcuno?
Fonti:
1)Euronews: https://www.euronews.com/business/2024/11/27/what-beef-do-eu-farmers-have-with-the-mercosur-free-trade-deal
2)Consiglio dell’UE: https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/eu-mercosur-trade/
3)EU News: https://www.eunews.it/2025/12/19/mercosur-la-firma-dellaccordo-commerciale-slitta-a-gennaio-anche-meloni-intende-sottoscriverlo/
4)Commissione Europea: https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy_it – https://policy.trade.ec.europa.eu/eu-trade-relationships-country-and-region/countries-and-regions/mercosur/eu-mercosur-agreement/text-agreement_en?utm_
5)The Left: https://left.eu/app/uploads/2024/12/twoPager_mercosur-v2.pdf
6)ISTAT: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2022/06/REPORT-CENSIAGRI_2021-def.pdf?utm_
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