Rapporto Censis, tv e radio si rafforzano sul web

Si assesta l’utilizzo di radio e tv grazie anche all’integrazione sul web,  e cresce l’uso degli smartphone, per i quali la spesa e’ quadruplicata negli ultimi 10 anni. Si ferma l’emorragia di lettori per quotidiani e libri. Resta tuttavia un 25% della popolazione che dichiara non avere abbastanza competenze per l’ambiente digitale. Sono fra i dati del 16/o rapporto Censis sulla comunicazione, I Media e la costruzione di identita’, presentato oggi a Roma. Per quanto riguarda la tv, nel 2019 la fruizione della televisione e’ stabile: si registra una flessione dei telespettatori della televisione tradizionale (in particolare del digitale terrestre, -2.5%) e crescono significativamente la tv via internet (per web tv e smart tv +4,4% in un anno) e la mobile tv ( +2,3% nel 2019). I radioascoltatori sono il 79,4% degli italiani, stabili rispetto al 2018. Continua a salire l’utilizzo di internet: dal 78,4% al 79,3%. e degli smartphone, dal 73,8% al 75,7% (+1,9%). Per la carta stampata, si e’ fermata l’emorragia di lettori: quelli dei quotidiani sono il 37,3% nel 2019, praticamente gli stessi del 2018 ( 37,4%). Scendono i settimanali (30%1, -0.7% rispetto al 2018) e tengono i mensili (27,4%,+0,9%). Sembra essersi fermato anche il calo verticale di lettori di libri: nel 2019 la percentuale di italiani che avesse letto almeno un libro durante l’anno e’ del 41,9%, dato stabile rispetto al 2018 (-0,1%).

In generale, la spesa per libri e giornali aveva subito un crollo nel decennio (-37,8%), che pero’ si e’ arrestato nell’ultimo anno, quando c’e’ stato invece un rialzo del 2,5%. Un quadro rispecchiato anche dagli strumenti preferiti per informarsi: i telegiornali mantengono salda la leadership (59,1%). Al secondo posto c’e’ Facebook (31,4%); poi, con il 20,7% i motori di ricerca online; le tv all news (19,6%), la carta stampata (17,5%: +3,3% in due anni) e i giornali radio (16,7%). “Abbiamo da una parte sempre piu’ integrazione di radio e tv con internet, dall’altra uno stop alla caduta di quotidiani e libri. Probabilmente ha pesato anche il grande dibattito sulle fake news e l’importanza dell’informazione di qualita’ – spiega all’ANSA Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis -. Per i quotidiani in particolare, dopo tanti anni di crollo delle vendite in edicola, si e’ arrivati probabilmente a uno zoccolo duro di lettori di affezionati”. I dati tuttavia sono nettamente diversi a seconda della fascia d’eta’: la piramide dei media dei piu’ anziani vede al vertice la televisione (96,5%), con i quotidiani (54,6%) e i periodici (52,2%) poi internet (42,0%) e smartphone (38,2%). Mentre tra chi ha 14-29 anni risultano appaiati internet (90,3%), tv (89,9%), telefono cellulare (89,8%) e social media (86,9%). Per un giovane su 10 l’identita’ coincide con il proprio profilo social.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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