Imprese, maggiore concentrazione nel Mezzogiorno

In Campania, Puglia e Sicilia si concentra la maggioranza delle piccole e medie imprese presenti nel Sud. Lo evidenzia la quarta edizione del Rapporto PMI Mezzogiorno, a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.
Le regioni con il maggior numero di imprese sono Campania (8.394, il 32% del totale Mezzogiorno), Puglia (5.289, il 20%) e Sicilia (5.040, il 19%), tre regioni in cui si concentra oltre il 70% delle PMI meridionali.
In proporzione, nel 2015, la regione con la quota maggiore di medie imprese (sul totale delle imprese) e’ la Basilicata (16%), mentre quella con la presenza piu’ bassa e’ il Molise (10,5%).
“Il sistema di PMI meridionali, che per effetto della crisi aveva mostrato una marcata flessione tra 2007 e 2014 (da 29mila a meno di 25mila, -14%), è tornato a crescere, a ritmi anche superiori rispetto a quelli osservati a livello nazionale (+4,1% contro +3,6%)”.
Il Mezzogiorno si caratterizza per una maggiore presenza di piccole imprese (85,5%, contro l’82,5% nazionale) e una minore quota di medie società (14,5% vs 17,5%) in confronto alla media nazionale. Rispetto al 2014 cresce il numero delle medie imprese, che sono aumentate al Sud del 7,4%, contro un +3,6% medio nazionale.
Il credito aumenta soprattutto nelle regioni dove è più forte l’apparato produttivo: “è interessante, tuttavia, osservare che l’indebitamento sale solo nelle regioni dove è più robusto l’apparato produttivo (in particolare in Abruzzo e Campania), rendendo maggiormente possibile approfittare (e in maniera più ampia) delle condizioni favorevoli, grazie ai tassi ancora bassi”.
Tra 2015 e 2016 gli investimenti materiali lordi delle PMI meridionali aumentano dal 5,9% delle immobilizzazioni materiali all’8,5%, superando la media nazionale
(7,8%). Ancora meglio fanno le imprese industriali, i cui investimenti superano il 10% delle immobilizzazioni in Campania, Puglia e Sicilia.
“In sintesi, sembra dunque che chi è rimasto sul mercato sia oggi più forte, ma che chi si affaccia ora sullo stesso mercato faccia più fatica di ieri ad affermarsi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Lavoro, 302 mila contratti previsti nelle imprese culturali e creative

Nel 2023 le imprese culturali e creative hanno previsto oltre 302mila contratti di lavoro, pari …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *