Inail, le denunce di infortunio mortale sono state 375

 Le denunce di infortunio mortale presentate nei primi cinque mesi di quest’anno sono state 375, 11 in più rispetto ai 364 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+3,0%). L’incremento è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali salgono da 327 a 334 (+2,1%), sia a quella femminile che registra un incremento da 37 a 41 decessi (+10,8%). E’ quanto rende noto l’Inail diffondendo i dati analitici delle denunce d’infortunio e malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di maggio. L’aumento di 11 casi è la sintesi di andamenti diversi osservati nelle singole gestioni. L’industria e servizi è la sola a registrare un incremento (da 285 a 320 decessi, pari al +12,3%) decisivo poi nel saldo negativo finale, mentre agricoltura e conto Stato presentano una diminuzione, rispettivamente da 53 a 43 casi (-18,9%) e da 26 a 12 (-53,8%). 

A livello territoriale, al Nord-Ovest che vede aumentare le denunce di infortuni mortali di 22 casi (Lombardia +13 decessi, Liguria +5 e Piemonte +4), si contrappone il Centro per il quale si registra, invece, un calo di 21 decessi (Marche -8 casi, Toscana -6, Umbria -4 e Lazio -3). Nel Mezzogiorno solamente Abruzzo (+12 casi), Sicilia (+8) e Puglia (+3) contribuiscono all’aumento dei casi mortali (+9 per l’intera area geografica), mentre nel Nord-Est solo il Friuli Venezia Giulia presenta un incremento (+6). Nel confronto di periodo ‘pesano’ ancora le morti di gennaio in Abruzzo. A ciò si aggiunge un mese di maggio particolarmente negativo per gli eventi mortali, con 81 denunce pervenute contro le 59 del maggio 2016 (erano state 51 nel maggio 2015 e 57 nel maggio 2014). Spiccano, in particolare, gli aumenti rilevati in Lombardia (+9 casi), Piemonte (+6), Emilia Romagna e Puglia (+5).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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