Cisl annuncia un fronte provinciale per difendere la sanità aquilana

Un “fronte provinciale, ma senza campanilismi” a difesa della sanita’ aquilana, affrontando le preoccupanti criticita’ come la carenza di personale, il debito del 2017 che e’ gia’ a 16 milioni di euro e la fuga dei primari. Questo l’auspicio emerso oggi nel corso degli “stati generali” convocati sul tema dal Comune capoluogo, in particolare dal vice sindaco con delega specifica Guido Liris, che e’ anche medico ospedaliero, che ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e altre sigle. Non era prevista la presenza del direttore generale, Rinaldo Tordera, in sella da meno di un anno e mezzo dopo la nomina della giunta regionale di centrosinistra, con il quale ci sara’ un momento successivo di confronto, ma al quale, comunque, alcuni sindacati non riservano valutazioni lusinghiere. Qualche sigla, da quanto si e’ appreso, si scaglia sul manager e sulla Regione, qualche altra ricomprende nelle ‘bocciature’ solo l’amministrazione. 

“Si comincia a parlare seriamente dei problemi della Asl, e’ stato un incontro interlocutorio, da cui sono venuti fuori spunti e proposte interessanti – spiega Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl L’Aquila – Si sta creando un fronte provinciale a difesa della Asl, vediamo se riusciamo a mettere insieme tutti: la speranza c’e’, e il successo dell’operazione passera’ solo attraverso il Comitato ristretto dei sindaci”. Sul debito, “si e’ evidenziato il discorso dei 16 milioni accumulati in 6 mesi di quest’anno – continua Giorgi per il quale “e’ sorprendente che sia emersa solo adesso questa cosa, quando fino a poco tempo fa questi debiti non c’erano. Si vuole vedere quali capitoli hanno prodotto un simile buco, anche il vice sindaco approfondira’”. “Se ci sono tagli, e ci potrebbero essere, ci saranno per tutti. Della riduzione eventuale del budget per recuperare i 16 milioni risentirebbero tutti – avverte poi – potrebbero essere chiusi anche dei reparti. Non credo che la Regione voglia arrivare a tanto, ma non sarebbe facile”.

Il problema maggiore, per il sindacalista, e’ comunque quello del personale, argomento su cui nelle scorse settimane il dibattito e’ stato serrato. “Ho sostenuto con forza che non ci sono esuberi, al contrario c’e’ forte carenza e nessuno dev’essere toccato, precario o meno, a qualsiasi titolo stia oggi lavorando nella Asl – ribadisce – Ci sono 400 caselle vuote nella pianta organica che e’ stata approvata dalla Regione Abruzzo, con buchi in tutti i profili, medici, infermieristici, tecnici e amministrativi”. Quanto alle responsabilita’, Giorgi coinvolge l’amministrazione regionale di centrosinistra “che non autorizza nuovi concorsi, ma la direzione generale avrebbe dovuto sostenere con forza le carenze e non l’ha fatto”, aggiunge

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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