Diodati si sospende dal Pd

“Un partito e’ fatto di tante persone, nasce e vive di collegialita’, guidato da principi comuni e obiettivi condivisi. Quando tutto questo viene meno si accetta una gestione padronale che nulla ha a che fare con la leadership. Un leader alla guida di un partito ha la funzione di guidare. Un leader apprezza e incoraggia il lavoro del gruppo. Non impone, ascolta, non e’ arrogante, ma umile”. Cosi’ Giuliano Diodati, ex assessore comunale di Pescara, in una lettera inviata ai segretari regionale, provinciale e comunale del Pd, Marco Rapino, Enisio Tocco e Moreno Di Pietrantonio, per annunciare la sospensione dal Partito. “In seguito a una lunga riflessione – spiega Diodati – ho deciso di sospendermi dal Partito Democratico. Ho assistito allo sgretolarsi dei principi democratici, del senso di comunita’, appartenenza e coesione che dovrebbero essere le fondamenta di una qualsiasi organizzazione che si pone come obiettivo il bene comune. Vani i miei tentativi di far comprendere quanto tutto questo avrebbe portato il partito ad allontanarsi dalla sua base, dai cittadini, sempre piu’ smarriti e amareggiati”. “Ho servito questo partito dai banchi dell’opposizione, credendo nello spirito di gruppo – prosegue – Ho contribuito a far tornare il Pd al governo di questa citta’, convinto che avrebbe fatto la differenza. Ho assolto al mio ruolo di assessore cercando sempre il confronto, ascoltando le ragioni di ognuno, affinche’ le varie problematiche venissero affrontate e risolte con spirito costruttivo. Quando si governa si hanno delle responsabilita’ dalle quali non si puo’ prescindere. Quando si ricopre un ruolo elettivo lo si fa perche’ ti hanno dato fiducia e quella fiducia non va mai tradita, il mio imbarazzo davanti a coloro i quali avevano espresso fiducia a me e di conseguenza a questo partito”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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