Emergenza neve in Abruzzo. Tre domande al sindaco di Tocco da Casauria, Riziero Zaccagnini

1)Sindaco cosa non ha funzionato ?
Forse è presto per dirlo. Io so cosa non ha funzionato da noi. In primo luogo la rete di distribuzione elettrica, e non ci sono scuse plausibili. Quando è saltata a Tocco c’erano a dir tanto 20 cm di neve, eppure il paese è stato 36 ore al buio. La causa principale è l’obsolescenza della rete, conosciuta da Enel, da anni. E poi l’impreparazione a un evento annunciato: mancavano, banalmente, uomini e donne. Secondo voi è un azzardo puntare il dito contro le privatizzazioni e i tagli di cui tanto ci hanno parlato nell’ultimo decennio come soluzione di mali economici del nostro Paese?

2)E cosa invece è andato bene?
Per noi la fortuna di aver incrociato una squadra di operatori della zona, che conoscevano la realtà della nostra rete, e non hanno mollato fino al ripristino dell’energia. Grandi lavoratoti, belle persone, unica nota positiva di questa esperienza, assieme alla paziente disponibilità dei cittadini e al continuo scambio di informazioni tra sindaci in chat organizzata dalla Provincia, che ci ha permesso un  contatto reciproco anche operativo.

3) Per il futuro come ci si può organizzare, servono fondi o la volontà a fare di più?
Servono fondi veri e ben distribuiti: il vero piano di rilancio dell’Italia passa attraverso un piano nazionale di investimenti su prevenzione, riassetto idrogeologico, ammodernamento delle reti (non solo elettriche) e così via. Non possiamo vivere in costante emergenza. Non so se questo passi attraverso la volontà di fare di più: di certo richiede di fare diversamente. Ripeto, non tanto nella gestione dell’emergenza, per cui vi sarà il tempo della critica e/o autocritica. Ma nella programmazione. A monte ci sono sempre decisioni, e decisori che devono scegliere la direzione da prendere.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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