Gentiloni in visita nel Teramano: il rischio maggiore e’ quello di perdere un po’ di fiducia nel futuro

“Oggi il rischio maggiore e’ quello di perdere un po’ di fiducia nel futuro in queste zone. Quindi bisogna risolvere i problemi di emergenza ma piano piano ridare speranza e reinvestire sulle vocazioni di questi territori”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni a Teramo, dove ha incontrato i sindaci sull’emergenza post-sisma e maltempo.

“Voglio che la mia regione abbia, a fronte di danni significativi e misurabili che si rilevano dal crollo di prenotazioni e da meno opportunita’, uno strumento idoneo e rilevante. Questa visita istituzionale deve aiutarci a fotografare e a rilevare quali possono essere le piu’ adatte risposte di carattere normativo e finanziario. Dobbiamo considerare i cosiddetti danni indiretti perche’ le comunita’ colpite possano trovare risarcimento e ripartenza”. Cosi’ il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.

Il presidente del Consiglio e’ arrivato prima a Montorio al Vomano, paese di tanti sfollati che cerca di costruire un polo scolastico dal sisma del 2009, e poi a Teramo, per incontrare i sindaci di “una parte del nostro paese che e’ stata ripetutamente colpita in modo molto grave”. “Non si e’ trattato solo di un episodio – ha detto – ma purtroppo di una sequenza. Questo non deve incrinare la coesione delle nostre comunita’ e la fiducia nel futuro. Pero’ bisogna lavorare e lavorare in fretta perche’ solo se le istituzioni saranno veramente unite e rapide questo potra’ consentire di restituire fiducia ai nostri territori”. Ha sentito parlare di viabilita’ in ginocchio, di disservizi nell’erogazione della corrente elettrica che in alcune zone e’ mancata anche per 12 giorni consecutivi e dove si va ancora avanti coi generatori, di danni pesantissimi agli allevamenti, di un colpo si spera non definitivo all’economica delle imprese, del commercio, dei servizi. Ha sentito raccontare di quattro vittime del maltempo e di chi non vuole andare via, nonostante l’esodo verso le citta’ del mare che sta spopolando anche i centri urbani. Alla platea di primi cittadini il premier ha detto: “per il Teramano credo che serva un piano urgente soprattutto sul tema della viabilita’ ma poi serve tutto il resto su cui stiamo lavorando” e loro adesso se lo aspettano. Se lo aspetta il sindaco del capoluogo, Maurizio Brucchi, che ha chiesto “aiuti subito, perche’ domani e’ troppo tardi”, insistendo sulla sicurezza scolastica, alla ricerca di un indicazione “certa, univoca su quanto puo’ essere vulnerabile una edificio scolastico per restare aperto”. Ed e’ soprattutto sulle scuole che Gentiloni ha ricevuto sollecitazioni a fare veloci. “Per me – ha detto all’uscita della Provincia – e’ stato molto molto utile ascoltare le esigenze, i problemi, anche le lamentele che vengono dal territorio e in particolare dai sindaci”.

 

Un decreto per il maltempo è stato chiesto anche dai sindaci dei comuni fuori cratere sismico ma duramente colpiti dal maltempo tra i quali quello di Notaresco Diego Di Bonaventura, di Castellalto Vincenzo Di Marco, di Cellino Attanasio Giuseppe Del Papa, di Atri Gabriele Astolfi. Sindaci delusi per non essere stati invitati a quella che era “una riunione operativa e convocata all’ultimo momento”, come ha spiegato il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino. “Abbiamo detto al premier che serve un decreto per l’Abruzzo per l’emergenza neve – ha detto il sindaco di Notaresco, Di Bonaventura – non puo’ far finta che in Abruzzo non sia successo nulla. Abbiamo capannoni industriali e agricoli crollati, famiglie evacuate, un territorio distrutto al quale noi adesso non sappiamo dare risposte. Il cuore ce lo mettiamo noi, abbiamo bisogno di risorse”. Sulla stessa linea i sindaci di Castellalto, Atri, Cellino Attanasio, ma anche quelli della montagna teramana. “Noi siamo fuori da ogni decreto, non siamo nel cratere, non c’e’ quello sul maltempo, non abbiamo certezze se la somma urgenza verra’ rimborsata”, dice il sindaco di Cellino Attanasio, al quale si unisce il coro della montagna teramana. “Neanche invitati alla venuta del presidente Gentiloni – afferma il primo cittadino di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis – pero’ mi sono infiltrata ugualmente e ho avuto la possibilita’ di parlare direttamente con il premier al quale ho rappresentato le difficolta’ dei nostri territori, come Castel Castagna, Isola del Gran Sasso, Colledara, Pietracamela”. E di aiuti ad hoc ha parlato anche il sindaco di Pietracamela

Centrodestra critico

“Il presidente del Consiglio e’ venuto a fare cosa? Ci troviamo di fronte al nulla assoluto, speriamo che a questa gita turistica si possa aggiungere un supplemento di riflessione, visto che ancora non pubblicano questo decreto che sta ormai diventando leggendario. Speriamo che nelle more si colga l’occasione per dargli qualche concretezza”. Lo hanno affermato i consiglieri regionali di centrodestra nel corso di un incontro con la stampa promosso a margine della seduta straordinaria del Consiglio regionale sul maltempo. Presenti Lorenzo Sospiri, Mauro Febo, Gianni Chiodi, Paolo Gatti, Mauro Di Dalmazio, Giorgio D’Ignazio e Emilio Iampieri di Forza Italia, Ncd e Abruzzo Futuro, i quali hanno parlato di “maleducazione istituzionale” perche’ “la gran parte dei parlamentari e dei consiglieri regionali non sono stati neanche invitati”, cosi’ come molti sindaci. Il primo cittadino di Teramo, ha riferito il centrodestra, e’ stato informato da Chiodi dell’arrivo del premier. “Uno sgarbo istituzionale – hanno sottolineato – che denota tutta la scorrettezza di questo governo regionale e nazionale. Un presidente del Consiglio dei ministri – hanno poi osservato gli esponenti di centrodestra – quando si muove lo fa per portare qualcosa. L’ascolto dei territori, il lavoro di preparazione lo fanno i ministri, lo fanno i sottosegretari, lo fanno gli sherpa. Poi quando il premier si muove magari corregge qualcosa che non e’ stato fatto bene con il precedente decreto”. Il riferimento e’ “agli 80 milioni di euro per le imprese che D’Alfonso aveva assicurato e alla zona cosiddetta franca. Immaginavamo che il presidente del consiglio venisse a Teramo per queste cose o per annunciare ad esempio l’ampliamento del cratere”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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