Dieci anni dopo l’inizio della crisi economica, in l’Italia il numero di occupati supera quota 23 milioni. Una soglia oltrepassata solo nel 2008. Aumentano sia i lavoratori dipendenti sia gli indipendenti. Sale tuttavia all’11,3% il tasso di disoccupazione, che rimane stabile tra i giovani (35,5%). Lo rileva l’Istat, che stamani ha diffuso i dati su occupati e disoccupati a luglio. Lo scorso mese la stima degli occupati e’ cresciuta dello 0,3% rispetto a giugno, con un aumento di 59mila unita’, “confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale”, spiegano gli esperti dell’istituto di statistica. Su base annua gli occupati sono cresciuti dell’1,3% (+294mila). Aumenta a luglio anche il numero di chi cerca lavoro (2,1%, ovvero +61mila persone), soprattutto tra le donne. “L’aumento della disoccupazione – spiega l’Istat – e’ attribuibile esclusivamente alla componente femminile e interessa tutte le classi di eta’, mentre si registra una stabilita’ tra gli uomini”. Il tasso di disoccupazione sale all’11,3% (+0,2 punti percentuali), quello giovanile si attesta al 35,5% (+0,3 punti).
Intanto arrivano anche i dati dell’Osservatorio Inps sul precariato. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati attivati 822.593 contratti a tempo indeterminato, comprese le trasformazioni, con un calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2016 quando i contratti stabili erano pari a 845.702. Inoltre, nello stesso periodo, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +945.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+719.000) che del 2015 (817.000). Positivi i commenti del Governo. A cominciare dal premier Paolo Gentiloni, che sui dati Istat osserva: “Gli italiani occupati superano 23 milioni, un record. Ancora molto da fare contro disoccupazione ma effetti positivi da jobs act e ripresa”.
Il tasso di disoccupazione nell’eurozona è rimasto al 9,1% a luglio, stabile rispetto a giugno in in flessione dal 10% di luglio 2016. Lo riferisce Eurostat, precisando che si tratta del tasso inferiore dal febbraio del 2009. La disoccupazione dell’Ue a 28 è stata del 7,7% a luglio, stabile rispetto a giugno e in calo rispetto all’8,5% di un anno prima.
Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Repubblica Ceca (2,9%), Germania (3,7%) e a Malta (4,1%). I tassi di disoccupazione più elevati si sono visti in Grecia (21,7% nel maggio 2017) e Spagna (17,1%). Rispetto a un anno fa, il tasso di disoccupazione è diminuito in tutti gli Stati membri per i quali i dati sono comparabili nel tempo, ad eccezione della Finlandia, dove è rimasto stabile. Le maggiori riduzioni sono state registrate in Croazia (dal 13,2% al 10,6%), Spagna (dal 19,6% al 17,1%), Slovacchia (dal 9,7% al 7,3%) e Cipro (dal 13% al 10,8%).Il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 19,1% nell’eurozona, in calo dal 20,8% di un anno prima. Nell’area della moneta unica 2.670 under 25 erano senza lavoro e in cerca. Il più basso tasso di disoccupazione giovanile si è registrato a luglio in Germania (6,5%), mentre i più alti si sono visti in Grecia (44,4% in maggio), Spagna (38,6%) e Italia (35,5%).