Sanità, scontro Febbo – Paolucci sui bilanci

Scontro al calor bianco sui bilanci della sanità regionale tra il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo e l’ex assessore alla sanità del Partito Democratico, Silvio Paolucci. “Una valanga di debiti delle Asl abruzzesi, stimabili in circa 200 milioni di euro, certifica il fallimento di Paolucci e l’incapacità del precedente Governo regionale”. Lo dichiara il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia) che ha tracciato il punto sui bilanci Asl e ha parlato di una situazione “grave non solo dal punto di vista finanziario, perché significa che tutto ciò che volevamo chiedere in deroga al decreto Lorenzin non lo possiamo più chiedere a causa dei conti non in ordine”. “Pensavamo che per l’annualità 2016 la perdita di gestione delle Asl, pari a 38 milioni di euro circa, fosse coperta dalle risorse della Gestione Sanitaria Accentrata (Gsa), come anche i 40 milioni di euro dell’annualità 2017 – ha detto Febbo nel corso di una conferenza stampa a Pescara – Invece, dal verbale del Tavolo di Monitoraggio emerge chiaramente come per l’annualità 2016 tale copertura non ‘può essere assentita’ ed i rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze, su delega di Tavolo e Comitato, segnalano la gravità di tale circostanza”.

“La giustizia contabile – ha aggiunto – oggi certifica come con i bilanci 2016 delle quattro Asl peggiorano e si aggravano pesantemente le loro perdite che ammontano a meno 38 milioni circa, come rilevato dal Tavolo di Monitoraggio di aprile 2018, a meno 60 milioni con un aggravio in negativo di ulteriori 21 milioni di euro”. “Purtroppo – prosegue il consigliere – non finiscono qui le perdite della sanità. A questi dati allarmanti e catastrofici bisogna aggiungere la somma relativa alla causa civile promossa dall’Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti contro il fallimento della Casa di Cura Villa Pini D’Abruzzo dove i ctu riconoscono alla stessa un credito di oltre 42 milioni di euro che oggi sono a sentenza. Quindi, solo per il 2016 il default schizza a più di 60 milioni di euro e a questo bisogna aggiunge il saldo negativo dei bilancio 2017 (44 milioni) e 2018 (che si assesterebbe tra i 44 e 54 milioni di euro) fino ad arrivare ad un buco di oltre 200 milioni di euro”.

La replica di Silvio Paolucci

“Le dichiarazioni di Febbo sono oltremodo fuorvianti. Il suo intento è occuparsi solo delle poltrone. Gli suggerisco di studiare un po’ come funziona il bilancio complessivo del SSR”. Il capogruppo del Pd e assessore alla Sanità uscente, Silvio Paolucci replica alle dichiarazioni del collega Mauro Febbo in merito ai bilanci delle Asl regionali sui quali “non c’è neanche un problema e il motivo è molto semplice: il risultato della Sanità (tecnicamente “999”) è dato da 5 somme ovvero i risultati delle 4 Asl ai quali si aggiunge il valore di bilancio della sanità regionale che viene indicato con l’acronimo GSA”. “Questo valore  – sottolinea Paolucci – nel 2016 è stato di -35 milioni, in linea con quanto approvato dal Consiglio dei Ministri che aveva previsto un dato massimo pari a -37 milioni. L’aspetto fondamentale è che proprio questo valore, valutato con i risultati ottenuti nel 2017 (-25 milioni) e nel 2018 (+2 milioni), è alla base dell’uscita dal commissariamento in quanto previsto dal Piano di Riqualificazione 2016/2018 alla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2016. Quindi è del tutto fuorviante analizzare i valori presi singolarmente visto che per una valutazione attendibile delle politiche sanitarie regionali è necessario considerare il totale delle 5 sommatorie annuali”. “Se fossero vere le sue parole – aggiunge ancora Paolucci – saremmo da tempo in una procedura di commissariamento mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne uscivamo. Se va cercando scuse per portare avanti un attacco volgare e senza precedenti ai manager delle Asl, perché ha l’ansia non di occuparsi della programmazione sanitaria ma della gestione delle risorse della Sanità, gli consiglio di stare a quanto prevede la norma: si occupi della programmazione. Più che di occuparsi di manager e poltrone – rimarca il capogruppo del Pd – il centrodestra dovrebbe interessarsi dei pazienti ma è evidente che questo è un tentativo di mettere le mani avanti perché non hanno nessuna intenzione di mantenere le promesse di campagna elettorale; hanno in pratica già deciso di chiudere pronti soccorso e punto nascita senza neanche interloquire con governo. Inoltre, ricordo a Febbo che noi nel 2014 ci ritrovammo per anni i manager in carica senza aver portato avanti una politica di mistificazione né di aggressione ai direttori generali nominati da lui che restarono in carica per altri 12/24 mesi senza che nessuno gridasse allo scandalo”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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