Otto italiani su dieci non riescono a capire se una notizia è vera o falsa ma si informano sui canali che ritengono meno affidabili. Lo afferma l’istituto nazionale per la comunicazione (Inc), che compie 50 anni e ha realizzato una ricerca tra gli italiani realizzata insieme ad AstraRicerche. Nonostante siano considerati meno degni di fiducia, social media e motori di ricerca sono tra le prime fonti di informazione.
Quattro italiani su dieci hanno anche condiviso e diffuso sui propri canali social notizie poi rivelatesi false. · I media tradizionali, in testa quotidiani e televisione, restano per la maggioranza degli italiani le fonti di informazione più affidabili. C’è scetticismo verso le news guidate dall’intelligenza artificiale. I dati fotografano una nazione che ritiene i giornalisti sempre più affidabili ma sempre meno seguiti, con una crescente difficoltà nel distinguere le fake news ed un timore condiviso verso nuove formule di accesso all’informazione come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Dall’indagine emerge anche che la TV si conferma il mezzo più utilizzato regolarmente (70,8%), seguita a ruota da familiari, amici e conoscenti (61,6%), dai social network (60,0%) e dagli strumenti di messaggistica con canali dedicati (57,1% – un ‘salto’ in avanti enorme). Interessante notare come gli aggregatori di notizie (46,5%) e i siti/portali Internet (42,6%) siano anch’essi ampiamente utilizzati, superando in diffusione i quotidiani (40,4%) e i periodici/riviste (29,7%), sia cartacei che online. Questo evidenzia il cambiamento nelle abitudini di consumo, con un’utenza che cerca rapidità e aggregazione di contenuti. I podcast e i video, sebbene in crescita (38,1%), non raggiungono ancora la radio (43,7%) e sono sempre più percepiti come intrattenimento a discapito dell’informazione.