di Alessandro Morelli*
Francesco Verrotti nacque a Napoli il 6 maggio 1919 dal prof. Giuseppe (1869-1944), ordinario e direttore della Clinica dermosifilopatica della Facoltà di Medicina e Chirurgia Universitaria della stessa città e dalla nobildonna Rosa Miraglia del Giudice, consanguinea dei patrioti risorgimentali Attilio ed Emilio Bandiera e dell’aviatore Giuseppe Miraglia (amico di Gabriele d’Annunzio).
I Verrotti, antica famiglia patrizia degli Abruzzi, ebbero per rinnovazione il titolo di Baroni dell’I.A. e successivamente Conti di Pianella.
Il suo avo Raffaele del Giudice, generale dell’Esercito napoletano e Ministro e Segretario di Stato della Guerra e Marina (1848), aveva sposato Caterina Marsich, sorella della baronessa Anna Bandiera Marsich, madre dei fratelli Attilio ed Emilio Bandiera.
Francesco Verrotti, ultimati gli studi classici, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza e si laureò a soli 21 anni con il massimo dei voti.
Dopo aver frequentato a Fano, presso il 94° Reggimento Fanteria “Messina”, fu nominato aspirante ufficiale nel 1939 e assegnato al 40° Reggimento Fanteria “Bologna” ed inviato in Libia, prima a Tripoli e poi a Bardia; nel 1941 partecipò alle operazioni militari a Tobruch, dove era assediata la 70° Divisione britannica ed assunse il comando del settore nord della Divisione “Bologna”.
A metà novembre del 1941 era quasi terminata la preparazione per un attacco italo-tedesco contro Tobruch, mentre l’8° Armata inglese, in Egitto, si accingeva ad attaccare le truppe italiane.
Il comando del 40° ricevette l’ordine di schierare il 1° e 2° Battaglione “Bologna” per occupare i capisaldi a sud della via Balbia, sulla linea di fronte a Tobruch.
Il 21 novembre i Britannici sferrarono l’attacco, e, durante l’attacco Francesco venne ferito una prima volta, continuò a combattere; ferito una seconda volta, cadde privo di sensi.
Offrì la sua giovane vita alla Patria, rimanendo gravemente ferito in Marmarica nel 1941; morì il 20 dicembre 1941.
Le sue spoglie furono trasferite ad El Alamein.
L’Università di Napoli, nel 1945, gli conferì la laurea honoris causa in Scienze Politiche «alla memoria».
Da un articolo di giornale datato 19 luglio 1970, per la prima volta riportiamo alcune notizie importanti che si aggiungono a quanto già conosciamo:
«E’ giunta a Penne l’urna contenente i resti mortali del sottotenente dott. Francesco Verrotti, Medaglia d’oro al valor militare, caduto eroicamente nel 1941 in Marmarica. La cerimonia del trasferimento dal Sacrario degli Eroi di El Alamein fino a Roma e Penne, ha avuto un carattere privato ed intimo. Nonostante ciò da Roma il furgone contenente l’urna è stato scortato da una pattuglia di Carabinieri ed accompagnato dal colonnello Bruno Verneau del Commissariato nazionale Onoranze ai Caduti, dal Cappellano capo dei Carabinieri Mons. maggiore Ennio iacovone virgola e dal cappellano della legione c di Chieti cap Alberto po Bonini. A Chieti scalo, dopo aver ricevuto gli onori militari l’eroe è stato fatto proseguire per penne, dove, sulla Scalea del cimitero erano ad attenderlo con i germani avv. Alberto e prof. Mario, i sindaci di Penne prof. Cantagallo e di Pianella dott. Vincenzo Faieta, il Comandante la Compagnia CC. di Penne, gli assessori Cretaroli e Castiglione, il parroco di Pianella, città di origine della famiglia Verrotti, P. Domenico Maria Giampaolo con numerosi Pennesi accorsi per rendere omaggio al giovane ufficiale medaglia d’oro al V.M. Il Presidente del Nastro Azzurro prof. Mario Del Rosso, il vicepresidente dell’ANCR prof. Mario Violante e l’invalido di guerra Angelo colitti, prendevano in consegna l’urna che, collocata ai piedi dell’altare del cimitero, è stata benedetta dal parroco di Pianella. Subito dopo il Col. Vernau ha letto la motivazione della medaglia d’oro connessa alla «memoria del S. Tenente Francesco Verrotti, ed ha consegnato a Mario ed Alberto verrotti, congiunti dell’eroe, mentre il trombettiere dell’arma CC. suonava tra la commozione dei presenti il silenzio fuori ordinanza, le bandiere nazionali con le quali era stata avvolta l’urna durante il viaggio da El Alamein a Penne, dopodiché, sempre in forma privata, l’eroe è stato deposto nella cappella di famiglia accanto al padre ed allo zio. La cerimonia ufficiale commemorativa si svolgerà tra alcuni mesi allorché dalla tomba di famiglia l’eroe sarà traslato nel Mausoleo in costruzione. Le celebrazioni avranno luogo a Pianella città di origine della famiglia e ad essa parteciperanno con le rappresentanze delle Associazioni d’arma e combattentistiche, reparti del 40 RGT. FTR., corpo di appartenenza della Medaglia d’oro».
“Il ritorno di un eroe Francesco Verrotti” in «La Voce», domenica 19 luglio 1970.
Sempre nel 1970 a Pianella si intitolò una nuova strada a “Francesco Verrotti” nel centro urbano, che collega via Martiri Ungheresi a via Villa de Felici, ricordando il nome del valoroso soldato:
«che nell’adempimento del proprio dovere verso la Patria sacrificò un fulgido avvenire affrontando la morte con tale eroismo da assurgere agli eccelsi onori della gloria».
L’Amministrazione Comunale di Pianella deliberò, il 18 dicembre 1970, di apporre una lapide nella sala del Municipio, riportando la motivazione di cui sopra, essendo sindaco il dott. Vincenzo Faieta e Consigliere anziano il Commendatore Rocco di Fonzo.
Nel maggio del 1974 le spoglie furono trasferite nel mausoleo di Penne; nella stessa giornata a Pianella fu celebrata la cerimonia religiosa, a Penne la cerimonia militare con la presenza della pluridecorata bandiera del 40° Fanteria: rendevano gli onori militari una Compagnia del Reggimento e una banda musicale militare. Numerosi i gonfaloni di città abruzzesi uniti a quello della città di Gallarate. Sempre nel 1974 furono coniate due medaglie «a ricordo delle solenni onoranze tributate dalle genti d’Abruzzo all’eroe di Tobruch S. Ten. Francesco Verrotti M.O. al V.M. Pianella-Penne, 26 maggio 1974» e, la seconda, per l’inaugurazione dell’Oratorio dedicato allo stesso personaggio.
A Pianella è presente un monumento in bronzo con il busto del soldato. Il famoso Campo sportivo in terra battuta è intitolato a Francesco Verrotti.
Il V. rappresenta un esempio di senso del dovere, onestà, spirito di sacrificio e dedizione alla collettività.
Gli fu concessa, alla memoria, la Medaglia d’oro al Valor Militare:
“Assunto volontariamente il comando di un importante caposaldo, resisteva con tenacia ed ardimento ai reiterati violenti attacchi nemici. Ferito all’addome, rifiutava di lasciare il posto di combattimento e continuava ad incitare i propri fanti. Caduto il tiratore dell’unica arma controcarro, ne prendeva il posto e continuava l’impari lotta fino a quando, ferito una seconda volta e più gravemente, cadeva privo di sensi sulla posizione. Catturato prigioniero e trasportato in ospedale, vi spirava dopo circa un mese di gravi sofferenze sopportate con serenità e stoicismo”.(Marmarica, 21 novembre 1941). (D.P. 8 marzo 1965).
Nel 1982 la sezione del Nastro Azzurro di Gallarate fece visita a Pianella per ricordare il valoroso soldato.
Diverse amministrazioni cittadine decisero di intitolare alcune vie o piazze alla memoria di Francesco Verrotti a Pescara, Gallarate (1975), Catania, Napoli, Fano, Penne, Fiumicino, Torricella Sicura e Pianella.
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*storico
Figura 1 Urna del soldato Verrotti
Figura 2 Alberto e Mario Verrotti, la scorta, P. Domenico Giampaolo, luglio 1970.
Figura 3 Spilla, Oratorio di Pianella
Figura 4 Bronzo raffigurante Francesco Verrotti, anni Settanta, coll. Privata.
Fig. 5 Foto tratta dal volume “Pianella tra storia e iconografia” di Vittorio Morelli, p. 77.