Le Ceramiche di Castelli. L’esportazione negli Stati Uniti negli Anni Venti

Successo internazionale, gusto folk, promozione e protagonisti dell’arte maiolicara abruzzese

 di Alessandro Morelli*

Contesto Storico e Valore delle Ceramiche di Castelli

Nel cuore dell’Abruzzo, il borgo di Castelli ha rappresentato per secoli uno dei fulcri più vivaci della produzione ceramica italiana. Le sue maioliche hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, diventando ambasciatrici dell’arte ceramica nel mondo. Gli anni Venti del Novecento segnano una stagione particolarmente feconda per le ceramiche castellane, caratterizzata da una sorprendente apertura verso i mercati internazionali e, in particolare, verso gli Stati Uniti, che si rivelarono un palcoscenico privilegiato per il loro successo.

Il Successo Internazionale e l’attrazione del mercato americano

Il primo dopoguerra vede la rinascita degli scambi commerciali e una crescente attenzione del pubblico internazionale verso le arti decorative italiane. Gli Stati Uniti, in particolare, si mostrano affascinati dallo stile “folk” abruzzese, percepito come autentico, rustico e ricco di valori tradizionali. Le ceramiche di Castelli, con le loro decorazioni vivaci e motivi ispirati al repertorio popolare, incontrano il gusto di una borghesia americana in cerca di oggetti decorativi che trasmettano autenticità e radici culturali.

Il successo delle maioliche abruzzesi in America si deve a un sapiente equilibrio tra richiami a motivi antichi e  una raffinata lavorazione tecnica, capace di soddisfare sia le esigenze estetiche che la curiosità etnografica del nuovo pubblico oltreoceano.

Il Ruolo dei Cataloghi e degli Enti di promozione

Un elemento chiave nella diffusione delle ceramiche di Castelli negli Stati Uniti fu rappresentato dai cataloghi promozionali, strumenti moderni di comunicazione visiva e commerciale. Questi cataloghi, spesso curati da importatori americani in collaborazione con le principali fabbriche castellane, proponevano una selezione di pezzi in grado di valorizzare la varietà stilistica e la qualità tecnica delle produzioni abruzzesi. Le fotografie illustrate, le descrizioni dettagliate e l’enfasi sulla “genuinità” folk dei manufatti contribuirono a creare un’immagine accattivante e coerente della ceramica di Castelli, orientando le scelte dei compratori americani e favorendo un incremento delle esportazioni. In parallelo, enti di promozione commerciale e mostre internazionali svolsero un ruolo fondamentale nel consolidare il prestigio delle maioliche abruzzesi sui mercati esteri.

Le Relazioni tra Importatori Americani, Europei e gli artigiani di Castelli

Il successo delle ceramiche di Castelli negli Stati Uniti non fu il frutto di una semplice esportazione, ma di una fitta rete di rapporti tra importatori, distributori europei e artigiani locali. Gli importatori americani, spesso figure di grande intuito commerciale, stabilirono relazioni dirette con le botteghe castellane, commissionando collezioni esclusive, adattando decori e forme alle preferenze del pubblico statunitense e curando la qualità dei prodotti destinati all’export. Questa collaborazione, se da un lato portò a una maggiore standardizzazione di alcune produzioni, dall’altro stimolò la creatività degli artigiani, che seppero reinterpretare il repertorio tradizionale in chiave moderna, mantenendo comunque vivo il legame con le radici popolari.

Caratteristiche artistiche e tecniche delle Maioliche traforate

Uno degli aspetti più apprezzati dal mercato americano fu la produzione di maioliche traforate, testimonianza dell’abilità tecnica e della fantasia decorativa degli artigiani di Castelli. Questi manufatti, realizzati attraverso una sapiente lavorazione, presentano superfici traforate, spesso arricchite da motivi geometrici e floreali, che conferiscono leggerezza e luminosità all’oggetto. La difficoltà della tecnica risiede nella capacità di mantenere la solidità strutturale poi esaltata dalla brillantezza degli smalti. La tesa dei piatti presenta tralci fioriti dipinti. E’ nel cavetto del piatto che il pittore poteva esprimersi al meglio e dove sono concentrate le figure più belle con allo sfondo, di solito, un bel paesaggio, con alberi, casette, colline con  animali al pascolo o la riproduzione di motivi con al centro la caccia al cinghiale con un cavaliere e il suo scudiero in primo piano dal gusto seicentesco. Tra i vari pittori che hanno dipinto ceramiche traforate ricordiamo: Raffaele Troisi (Atri, 1899 – Sesto Fiorentino, 1991) ed Eugenio D’Annunzio detto “Papaliano”.

Innovazione e Industrializzazione: la Fabbrica SIMAC e Giovanni Fuschi

Alcuni esemplari di piatti traforati in maiolica furono realizzati dalla SIMAC che poi diventò famosa per la porcellana. Alcuni esemplari presentano la sigla con logo della ditta castellana riportati a mano sul manufatto. La presenza della scritta “Italy” su tante ceramiche è un chiaro segno di riconoscimento per l’esportazione.

La SIMAC, fondata nei primi decenni del Novecento, rappresentò un punto di svolta nel processo di industrializzazione della ceramica a Castelli. Sotto la guida di Giovanni Fuschi, la fabbrica adottò metodi produttivi moderni per la porcellana, ampliando la gamma delle forme e dei decori e rispondendo con tempestività alle richieste specifiche del mercato americano. Nonostante una maggiore organizzazione industriale, la SIMAC riuscì a mantenere elevati standard qualitativi, valorizzando la manualità e la creatività degli artigiani. Fuschi, in particolare, fu protagonista di una stagione di grande innovazione, sia dal punto di vista tecnico che stilistico, promuovendo la diffusione delle ceramiche castellane ben oltre i confini nazionali.

 Eredità e Valore delle ceramiche di Castelli

L’esperienza degli anni Venti rappresenta una pagina fondamentale della storia della ceramica di Castelli. L’incontro con il mercato americano e il successo internazionale ottenuto confermarono la vitalità di una tradizione capace di rinnovarsi senza rinunciare alle proprie radici. Le maioliche castellane, grazie alla felice combinazione di tecnica, creatività e capacità imprenditoriale, hanno lasciato un segno profondo nell’immaginario artistico e nel collezionismo internazionale, diventando simbolo di un’Italia che sa coniugare arte, storia e innovazione. Ancora oggi, i pezzi di quell’epoca sono ricercati da storici, appassionati e collezionisti, testimoniando la forza e l’unicità di una delle più nobili tradizioni ceramiche italiane.

*storico

FIGG. 1 e 2, Piatti dipinti da Raffaele Troisi, anni Venti (Coll. privata)

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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