L’Abruzzo è stato collocato in zona arancione nella mappa nazionale del rischio elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering. Da gennaio a fine luglio 2025 sono stati registrati 11 decessi “in occasione di lavoro” nella regione. La classificazione in zona arancione indica un’incidenza compresa tra il valore medio nazionale e il +25 per cento della media.
A livello nazionale, nello stesso periodo, le vittime del lavoro sono state 607. L’indice di incidenza, calcolato in base al numero di morti ogni milione di occupati, permette di confrontare la situazione delle diverse aree del Paese. In Italia le regioni più colpite presentano valori che portano alla collocazione in zona rossa, ovvero con incidenze superiori del 25 per cento alla media nazionale; tra queste si trovano Molise, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Al contrario, regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna si collocano in fascia gialla o bianca, con un rischio inferiore alla media.
Nel dettaglio provinciale, l’Abruzzo mostra valori differenziati. La classificazione dell’Osservatorio prende in esame solo gli eventi avvenuti “in occasione di lavoro”, escludendo quindi gli infortuni in itinere. L’aggiornamento al 31 luglio 2025 evidenzia come il fenomeno resti diffuso su tutto il territorio nazionale, con un andamento che nei mesi estivi non registra particolari cali.
Il quadro tracciato conferma che la sicurezza nei luoghi di lavoro resta una priorità aperta, con il Mezzogiorno che continua a presentare livelli di rischio più elevati rispetto alle grandi regioni del Nord industrializzato. L’Abruzzo, collocato nella fascia intermedia, si trova dunque in una posizione che richiede attenzione e interventi di prevenzione per ridurre ulteriormente il numero delle vittime.