La manovra di bilancio 2026 avra’ un impatto complessivo di circa 9,5 miliardi di euro sul sistema bancario italiano nel triennio 2026-2028. E’ quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa, realizzata sulle tabelle del ddl bilancio depositato al Senato, secondo cui il peso maggiore si concentrera’ nei primi due anni: 3,9 miliardi nel 2026 e 3,9 nel 2027, mentre nel 2028 l’effetto si ridurra’ a 1,6 miliardi. La misura piu’ onerosa e’ la sospensione della deduzione dei componenti negativi legati alle Dta (articolo 22), che vale 3,3 miliardi in due anni, seguita dall’aumento dell’Irap dal 4,65% al 6,65%, con un impatto di 3,27 miliardi nel triennio. A queste si aggiunge la limitazione della deducibilita’ degli interessi passivi, pari a 913 milioni, e l’effetto favorevole della nuova deducibilita’ delle perdite su crediti, che genera un beneficio di 316 milioni. Una voce straordinaria, ma una tantum, e’ infine l’affrancamento degli extraprofitti 2023, che portera’ 1,65 miliardi nel 2026.
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