“Finalmente un giudice terzo potrà mettere la parola fine a questa vergognosa speculazione, che ha trasformato un episodio banale e innocuo (nel senso letterale che non ha provocato alcun danno) in una campagna allarmistica e scandalistica per raccattare voti e consensi sull’onda emotiva dell’indignazione”. Così in una ora dai toni molto duri, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di FdI, commenta la minaccia delle opposizioni di centrosinistra di andare in procura per denunciare la creanza di farmaci oncologici alla Asl di Chieti. La vicenda è scoppiata nelle scorse settimane in una seduta del Consiglio regionale su un intervento del consigliere del Pd Antonio Di Marco che poi nel corso del dibattito è stato aggredito verbalmente dallo stesso governatore. Un caso rimasto a galla tra smentite ed accuse riemerso anche giovedì nel corso della riunione della commissione di vigilanza. “Non vedo l’ora!” – ha commentato ancora Marsilio -. Così un giudice terzo tapperà la bocca agli sciacalli. Abbiamo ieri dimostrato pubblicamente l’inconsistenza delle accuse, carte alla mano, e fornito tutte le ampie giustificazioni degli episodi citati. Senza, peraltro, omettere le doverose scuse ai pazienti che hanno vissuto situazioni di disagio sicuramente spiacevoli, ma la cui terapia non è mai stata né negata né messa in pericolo”.
“Le carte in Procura? Sono pronto a fornire informazioni e documenti utili ai fini della ricostruzione di tutta la vicenda che riguarda la nostra azienda. Non abbiamo nulla da nascondere, in piena coscienza, perché la gestione del percorso farmaco, dalla valutazione del fabbisogno all’acquisto fino alla dispensazione è sotto stretto controllo, e nessuno dei pazienti in trattamento è stato lasciato senza o ha subito danni”. Lo afferma il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri, (nella foto) commentando l’annuncio del Patto per l’Abruzzo di intraprendere un’azione giudiziaria sulla questione dei farmaci oncologici. “Oltre alle carte da produrre – aggiunge – sono pronto a rendere una testimonianza per riferire sulle azioni intraprese dall’azienda, nelle circostanze oggetto di contestazione e nella pratica ordinaria, per l’acquisizione di chemioterapici. Parimenti sono pronto a spiegare, ma direi a ribadire, come l’incremento della spesa di questi ultimi mesi sia conseguente all’incremento del numero di pazienti da trattare con alcuni farmaci in particolare, come Enhertu, in virtù dell’estensione delle indicazioni cliniche da parte di Aifa che ha ampliato il numero dei malati in trattamento”. “Il fabbisogno – aggiunge il dg – è cresciuto, servono più farmaci e spendiamo di più. E proprio l’esplosione improvvisa e imprevedibile della domanda in estate era stata la causa della rimodulazione del contratto con la ditta produttrice, procedura che aveva richiesto qualche giorno di tempo. Ma avrò modo di spiegare per bene tutto ai magistrati, così su questa vicenda non ci sarà più spazio per interpretazioni di varia natura”.
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