Nel 2025 le persone in Abruzzo che si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria e hanno ricevuto aiuto dalle realtà convenzionate con Banco Farmaceutico sono state 6.309, in aumento del 23,5% rispetto alle 5.110 del 2024. È quanto emerge dal 12° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, che registra anche un incremento medio nazionale dell’8,4% .
L’Abruzzo conta 30 enti assistenziali convenzionati nel 2025, in crescita rispetto ai 27 dell’anno precedente. Ogni struttura ha assistito in media 210 persone, contro le 189 dell’anno prima. Nel dettaglio, 3.941 beneficiari sono cittadini italiani e 2.368 stranieri, rispettivamente in aumento del 28,6% e del 15,8% su base annua .
Il quadro regionale si inserisce in un contesto nazionale caratterizzato da 501.922 persone in povertà sanitaria e da un forte ricorso alla rete del Terzo settore per ottenere farmaci e cure non accessibili con le proprie risorse. Il Rapporto evidenzia inoltre un trend crescente di rinuncia alle prestazioni sanitarie e un aumento della quota di spesa farmaceutica a carico delle famiglie.
I dati mostrano un ampliamento della domanda di supporto anche nel territorio abruzzese, segnalando una crescente difficoltà nell’accesso alle cure e nella sostenibilità della spesa sanitaria da parte delle fasce più fragili della popolazione.
A livello nazionale le persone che hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.034 realtà assistenziali convenzionate per ottenere gratuitamente farmaci e cure che non avrebbero potuto permettersi sono cresciute dell’8,4%. Il profilo dei soggetti in povertà sanitaria mostra una maggioranza di uomini (51,6%) e di adulti tra i 18 e i 64 anni (58%). Significativa la quota di minori, 145.557, pari al 29%, superiore a quella degli anziani che si attesta al 21,8% (109.419). I malati acuti rappresentano il 56% del totale, mentre i malati cronici sono il 44%.
Il Rapporto evidenzia anche l’andamento della spesa farmaceutica familiare. Nel 2024, a livello nazionale, le famiglie hanno sostenuto una spesa complessiva di 23,81 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 23,64 miliardi del 2023. Di questi, 10,16 miliardi – pari al 42,7% – restano completamente a carico dei nuclei familiari, nonostante il lieve calo sul 2023. In sette anni, tra il 2018 e il 2024, la quota di spesa non coperta dal SSN è aumentata di 1,78 miliardi di euro.
Il documento, elaborato da OPSan e presentato oggi in un convegno promosso da Banco Farmaceutico e Aifa, segnala inoltre un incremento della rinuncia alle cure. Nel 2024 il 9,9% della popolazione ha dichiarato di non aver effettuato visite o esami specialistici nei 12 mesi precedenti. Il 6,8% ha rinunciato per le liste d’attesa, mentre il 5,3% – pari a 3,1 milioni di persone – lo ha fatto per motivi economici, con un aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
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