L’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale “Mazzini” di Teramo celebra i 50 anni di attività. Nata nel 1975 su iniziativa del direttore sanitario Bernardo Gramenzi e del primario Aldo Silveri, la struttura fu sviluppata con il contributo dei medici Gennaro Ianuarii, Lorenzo Di Emidio e Giancarlo Speca, formati in centri cardiologici nazionali di riferimento. In un periodo in cui le possibilità terapeutiche per l’infarto erano molto limitate, l’istituzione dell’Utic rappresentò una svolta, introducendo il monitoraggio continuo dei pazienti e l’utilizzo del defibrillatore. Nel 1976 l’impianto del primo pacemaker definitivo segnò un traguardo rilevante per la cardiologia teramana.
Negli anni successivi la collaborazione con i primari Giuseppe Di Eusanio, Gianni Clementi e Vittorio Di Luzio contribuì allo sviluppo della cardiochirurgia locale. Agli inizi degli anni Ottanta la struttura avviò l’impiego dei farmaci trombolitici per il trattamento dell’infarto nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi, migliorando in modo significativo gli esiti clinici. Nel decennio seguente furono introdotte ablazioni transcatetere per la correzione di aritmie complesse e defibrillatori impiantabili, insieme a tecniche di stimolazione per lo scompenso cardiaco.
Oggi l’unità operativa complessa Utic-Cardiologia-Emodinamica del “Mazzini”, diretta da Franco De Remigis, è considerata un centro avanzato per tipologia e volume di attività: nell’ultimo anno sono stati effettuati circa 2.000 interventi di emodinamica, tra cui 700 angioplastiche con stent, 300 delle quali su pazienti con infarto acuto, oltre a circa 180 impianti di protesi aortiche per via arteriosa senza anestesia generale. Il centro esegue inoltre interventi su valvole mitraliche e tricuspidali, chiusure di difetti interatriali e occlusioni dell’auricola sinistra.
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