In Abruzzo i servizi sociali comunali raggiungono una quota più bassa di utenti rispetto ad altre regioni italiane, in particolare per quanto riguarda il contrasto alla povertà e al disagio. È quanto emerge dalla Relazione del CNEL sui servizi pubblici 2025, basata su dati OpenCivitas e riferita all’anno 2022
A livello nazionale, gli utenti dei servizi sociali comunali sono in media 56,7 ogni 1.000 abitanti, con una prevalenza di interventi rivolti a famiglie e minori. Per i contributi economici di carattere sociale, la media italiana è di 20 utenti ogni 1.000 abitanti. In questo ambito, l’Abruzzo si colloca nelle ultime posizioni per il sostegno alle persone in condizioni di povertà e disagio, con 4,3 utenti ogni 1.000 abitanti, un dato inferiore rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno come Puglia e Molise
La Relazione evidenzia inoltre come il divario territoriale resti marcato tra Nord e Sud del Paese, sia in termini di livelli di servizio sia di spesa. La spesa media nazionale per i servizi sociali comunali è pari a 126 euro pro capite, con differenze significative tra territori. Il CNEL sottolinea che nei comuni più piccoli il bisogno di servizi tende a ridursi, ma nelle regioni meridionali, Abruzzo compreso, a un bisogno più elevato corrisponde spesso un’offerta più limitata, confermando una criticità strutturale del sistema sociale locale
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