Rinviata al prossimo 27 febbraio l’udienza del procedimento in corso, davanti al gup del Tribunale di Pescara, in merito al dissesto da 120 milioni di euro dell’azienda acquedottistica abruzzese (Aca). Lo slittamento è stato disposto dal giudice Gianluca Sarandrea per concedere alle difese il tempo necessario ad approfondire la memoria di 70 pagine depositata dal procuratore aggiunto Anna Rita Mantini. Sono cinque gli imputati, accusati di bancarotta fraudolenta, patrimoniale e documentale, e di truffa. L’ipotesi dell’accusa è che gli imputati, allo scopo di “recare pregiudizio ai creditori e di procurare a sé o agli altri un ingiusto profitto”, avrebbero falsificato bilanci e scritture riguardanti gli esercizi 2009, 2010, 2011 e 2012. Secondo il pm, i cinque avrebbero omesso “fraudolentemente di iscrivere consistenti componenti negativi di reddito, ovvero indicavano maggiori proventi straordinari rappresentando in tal modo falsamente utili di esercizio in realtà inesistenti”.
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