Marsilio: Sono un abruzzese purosangue

“Il nostro obiettivo e’ quello di esaltare l’orgoglio delle tradizioni, delle specialita’ e delle eccellenze di una regione, l’Abruzzo, spesso troppo dimenticata nel panorama economico sociale e culturale della Nazione. Noi vogliamo ridargli un ruolo centrale”. Cosi’ il senatore Marco Marsilio parlando con i giornalisti a margine dell’incontro svoltosi questa mattina a Francavilla al Mare nel corso del quale Fratelli d’Italia ha illustrato il suo programma. “Alcune emergenze – ha sottolineato – non si possono risolvere con le sole forze degli abruzzesi: la ricostruzione del terremoto, la ferrovia che e’ ferma alla fine dell’800 in alcuni suoi tratti, le grandi infrastrutture, le autostrade, la bonifica della discarica di Bussi e la sanita’. Sono questioni – ha aggiunto Marsilio – su cui ci vuole una voce forse a Roma, nei palazzi del potere, dei ministeri e degli enti che governano questi processi. Dobbiamo creare un Abruzzo piu’ consapevole della propria forza delle proprie energie e delle proprie potenzialità”.

Tra le priorita’ di Marco Marsilio, possibile candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo, c’e’ il lavoro, che e’ una grande emergenza, e le grandi infrastrutture per ripopolare le zone interne. “Faccio un esempio- dice Marsilio -: quello della ferrovia. Se oggi ci vogliono due ore per andare da Tagliacozzo a Pescara, modernizzandola potremmo avere migliaia di persone disposte a ripopolare le zone interne. Persone provenienti non solo dalla costa adriatica, ma anche da quella tirrenica: quanti romani, quanta gente che vive nei grandi agglomerati anonimi, nelle periferie che circondano la capitale potrebbero vivere piu’ comodamente a Tagliacozzo, Carsoli e nelle aree interne della marsica e dell’aquilano andando a lavorare comodamente in treno. E’ uno dei temi per evitare lo spopolamento che crea uno squilibrio che fa male a tutto l’Abruzzo”, ha concluso Marsilio dichiarando all’agenzia Dire di voler essere, in questo senso, il simbolo di tutti quei corregionali che per una ragione o l’altra hanno dovuto abbandonare la terra natìa. “Sono un abruzzese purosangue – conclude – i cui genitori sono dovuti andare via per trovare pane e lavoro. Vorrei non accadesse piu'”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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