Il gruppo francese Psa (Peugeot, Citroen, Opel, Vauxhall) ha annunciato che avviera’ la produzione di veicoli commerciali leggeri in Polonia, per soddisfare la domanda crescente del mercato. Obiettivo dichiarato del partner di Fca in Sevel, ad Atessa (Chieti), e’ quello di rinforzare le sue quote di mercato in Europa e di accelerare il suo sviluppo nelle altre regioni. “Lo stabilimento SevelSud (joint venture FCA/PSA con sede in Val di Sangro) ha superato le sue capacita’ produttive negli ultimi tre anni con la produzione di Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Fiat Ducato di grandi dimensioni”, si legge nella nota stampa del Gruppo Psa. La Uilm esprime in poche righe le sue preoccupazioni: “Fca e Psa, con il rinnovo dell’accordo prolungato al 2023, hanno di fatto creato un concorrente di Sevel”. Lo dichiara Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti Pescara, commentando le recenti notizie relative all’avvio da parte di Groupe Psa della nuova produzione di veicoli commerciali leggeri piu’ grandi, a Gliwice, in Polonia. “Con questa notizia – sottolinea Manzi – lo stabilimento Sevel di Atessa perde il monopolio in Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri”
‘La notizia apparsa stamattina su alcune testate giornalistiche di uno spostamento della produzione di veicoli commerciali dall’Italia verso la Polonia e’ fuorviante, crea confusione tra i lavoratori e lascia spazio a qualcuno che da anni spera che le cose vadano male solo per il gusto di averlo detto’. Lo afferma in una nota Raffaele Apetino coordinatore nazionale Fim Cisl automotive. ‘Per la Fim Cisl resta il comunicato ufficiale di Fca e Psa del 14 febbraio 2019 in cui gia’ si faceva riferimento alla produzione completare di alcuni modelli a medio termine in Polonia dentro la conferma importante del prolungamento dell’alleanza commerciale tra i due gruppi anche per i prossimi anni accompagnato da una crescita dei volumi nello stabilimento di Atessa e la strategicita’ del sito di Sevel, migliore stabilimento per la produzione dei veicoli commerciali leggeri in Europa. Tutto cio’ in aggiunta a quanto gia’ annunciato dal piano industriale’, aggiunge Apetino. ‘Per la Fim Cisl bisogna avviare subito confronto con la direzione aziendale per affrontare il tema della turnistica trovando le giuste soluzioni che facciano coincidere le richieste di nuovi volumi da parte di Fca Psa con le esigenze economiche e lavorative delle maestranze della Sevel che in questi hanno sempre dimostrato senso di responsabilita’ e attaccamento al lavoro producendo nel 2018 oltre 297.000 furgoni rispetto ai 292.000 del 2017′, continua il sindacalista, sottolineando che il confronto va avviato ‘subito per mettere in sicurezza il futuro dello stabilimento e creare le condizioni di stabilizzazioni dei lavoratori interinali gia’ presenti e dei circa 500 giovani che entreranno a lavoro in questi mesi. E’ inoltre importante che anche la Regione faccia la sua parte investendo sulle infrastrutture, migliorare sistema dei trasporti per i lavoratori e meno burocrazia. Solo cosi’ si contribuisce ad attrarre investimenti, migliorare la vita delle persone e sviluppo del territorio’.
“Preoccupazione” e’ stata espressa dall’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, alla notizia dello spostamento, nello stabilimento PSA di Gliwice in Polonia, di una parte della produzione dei furgoni che vengono realizzati alla Sevel di Atessa. “Non ci aspettavamo una notizia del genere – commenta Febbo – ma questo non significa che rimarremo fermi di fronte a questo annuncio. Ho gia’ avviato contatti con il management di PSA per capire la reale portata della decisione di delocalizzazione una parte della produzione di furgoni in Polonia. A dire il vero, con la direzione Sevel avevo gia’ previsto un incontro per confrontarmi sulla futura programmazione comunitaria 2021-2027; questa notizia ci da’ un motivo in piu’ per accelerare i tempi per l’incontro”. In questo senso la Regione non intende assolutamente sottovalutare la decisione di delocalizzare, “anche se – precisa Febbo – verrebbe delocalizzata in Polonia, a partire dal 2021, quella produzione di furgoni in surplus che lo stabilimento di Sevel non riesce a garantire. Parliamo nello specifico di 100mila unita’, 300 giornaliere, a fronte di 300mila unita’, 1.300 giornaliere, prodotte attualmente nello stabilimento abruzzese. Sembra infatti che la capacita’ produttiva di Sevel abbia raggiunto il livello massimo, per cui, di fronte a una domanda piu’ alta, si sarebbe deciso di avvalersi anche dello stabilimento polacco. Ma questo non cambia i termini della questione e anzi ci spinge a capire se esistono margini per riportare in Val di Sangro anche quella produzione in eccedenza che si vorrebbe spostare in Polonia. Non sono disposto a sottovalutare la decisione, anzi lavorero’ con proposte costruttive e alternative per rendere sempre piu’ competitivo il nostro territorio. Pertanto – conclude Febbo – accelerero’ un immediato confronto con l’azienda”.
“Lo spostamento della produzione di grandi furgoni da parte di Groupe Psa dallo stabilimento Sevel di Atessa a quello di Gliwice in Polonia è una notizia molto preoccupante. Soprattutto rimango allibita dalla motivazione data dal gruppo, che parla di ‘superata capacità produttiva’. Eravamo tristemente abituati ad ascoltare il ritornello delle grandi aziende che giustificano le delocalizzazioni con una mancanza di lavoro. Qui ci troviamo esattamente nel caso opposto eppure la musica non cambia. A questo punto non riesco a comprendere cosa debbano fare in più i lavoratori per evitare di vivere ancora situazioni simili”. È questo il commento della capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi.