E’ arrivata la bufera, è arrivato il temporale

E’ arrivata la bufera, è arrivato il temporale

di Lucio Achille Gaspari

E’ arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male…cantava l’indimenticabile Renato Rascel e ieri sulla Lega è arrivata la bufera dal consiglio dei ministri e il temporale da Milano. Chi sta bene è ovviamente Di Maio e chi sta male è Salvini. Infatti si è dovuto prendere uno schiaffone da Conte che sapeva che Salvini non avrebbe potuto causare una crisi di governo per Siri, e un bel calcione negli stinchi dalla procura di Milano che ha mandato un avviso di garanzia per abuso d’ufficio a Fontana, presidente leghista della Regione Lombardia. Siamo alla vigilia di una nuova Tangentopoli? Stiamo per rivivere un Mani Pulite 2.0? Se arrivasse un avviso di garanzia a Giorgetti e poi uno a Salvini in base a qualche rogatoria proveniente dal Lussemburgo potremmo dire di sì.

La carta giudiziaria

Il Movimento 5 Stelle non poteva vivere di reddito di cittadinanza e di No Tav.; la questione giudiziaria e morale è una carta formidabile nelle mani dei Grillini. E’ una operazione preordinata oppure è solo la conseguenza di comportamenti illeciti? Questa domanda venne già posta per la Tangentopoli che mise fine alla prima repubblica facendo scomparire i partiti di governo. Per alcuni la Magistratura spianò la strada alla gioiosa macchina da guerra di Occhetto, strada su cui si slanciò invece Forza Italia. Per altri la corruzione per ottenere finanziamenti illeciti per i partiti era un fatto evidente e sicuramente in molti casi fu così. In altri casi potrebbero esserci stati delle forzature. Remo Gaspari ad esempio ricevette in poco più di un anno 18 avvisi di garanzia nessuno dei quali sopravvisse alla udienza preliminare, tanto era evidente l’infondatezza dell’accusa. Però diciotto errori, uno dietro l’altro sembrano un po’ troppi. A pensar male diceva un noto personaggio si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre.

Lega, la svolta sul fisco

Considerazioni simili potrebbero essere fatte anche ora se la pioggia di avvisi di garanzia sulla Lega tendesse ad intensificarsi. Cosa può fare nel frattempo Salvini? Di porti chiusi e di legittima difesa non potrà continuare a vivere ancora a lungo. Ci vuole un obiettivo nuovo e coinvolgente. E questo obiettivo non può essere che uno: una consistente riduzione delle tasse per imprese, partite IVA, dipendenti e pensionati. Se poi questo possa ottenersi con la flat tax al 15% o con 2 o 3 aliquote ragionevolmente ridotte è una questione secondaria. E’ certo che la Lega non potrà ottenere nulla prima del 26 maggio. De Maio ergerà ad ostacolo un muro di gomma. Quello che deve risultare chiaro agli elettori è chi vuole ridurre le tasse e chi si oppone con tecniche dilatorie. Questa operazione, se ben condotta, dovrebbe riuscire ad interporre tra i due contendenti una differenza percentuale almeno del 10%. Se questo si verificherà, Salvini avrà ,dopo le elezioni europee, molte frecce al suo arco.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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