Annata in ripresa per la produzione olivicola italiana con +89% sul 2018 che è stato l’annata più scarsa degli ultimi tempi. A dare una previsione attraverso un’indagine conoscitiva sono Cia-Agricoltori italiani, Italia Olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari) stimano infatti una produzione di poco superiore alle 330.000 tonnellate di olio a livello nazionale. Ed ecco la mappa della raccolta regione pe regione. A guidare è sempre la Puglia con una produzione pari al 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale, quest’anno la raccolta delle olive segna +175% nonostante il crollo del 50% nel Salento, a causa della Xylella. Molto positivi i dati per la Calabria (+116%), che conserva la seconda piazza tra le Regioni italiane davanti alla Sicilia (+38%). Al Sud bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%). Positiva la campagna olearia anche in Sardegna (+183%), Campania (+52%) e Molise (+40%). In chiaroscuro, invece, il bilancio delle Regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) e Marche (+63%), si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%), Toscana (-20%), Umbria (-28%) ed Emilia-Romagna (-50%) dovuti alla ciclicità che caratterizza la produzione olivicola e al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera.
Maglia nera della produzione italiana saranno tutte le Regioni del Nord, che registreranno un calo evidente: picco minimo in Liguria (-43%), picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%). “Dopo un 2018 catastrofico per il settore, finalmente un’inversione di tendenza che ricompensa in parte i nostri produttori – ha detto il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino -. Ora bisogna premiare la filiera agricola che si impegna nella produzione di un olio di qualità, garantendo prezzi più equi, adeguati e remunerativi”.