Bella Ciao. Un canto di pace e di libertà

 Bella Ciao. Un canto di pace e di libertà 

La canzone “Bella Ciao” trae l’ispirazione da un fatto contingente di guerra e narra la storia di un giovanissimo soldato, che è sul punto di morire. Da un fatto molto triste, il canto ascende al lirismo più delicato: essere seppellito lassù in montagna sotto l’ombra di un bel fior. Il soldato saluta i cari e l’amica con una Bella Ciao, che sublimizza la morte, l’amore per la vita, il dolore. E’ un canto epico che non inneggia alla guerra, all’odio verso il nemico, ma raggiunge con delicatezza i più alti gradi della liricità. La canzone è stata interpretata anche in altre occasioni, fuori dalla nostra Penisola da comunità straniere ed ha trasmesso un messagio senza confini, spirituale. Rappresenta una piccola Iliade riguardante le sofferenze del mondo. È un canto di pace e di libertà. L’auspicio è che non sia tuttora interpretato come canto di divisione, ma di amore, di accettazione del dolore comune e della catarsi dell’umanità.

di Vittorio Morelli
storico, appassionato di antropologia culturale

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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